Questo articolo è stato pubblicato da questo sito
L’episodio dell’anziana uccisa da un pitbull in provincia di Pavia ha riacceso l’attenzione sulla gestione dei cani considerati aggressivi. Secondo le ricostruzioni dell’accaduto, la donna, che si trovava nella via di casa, a Ghiaie, una frazione del comune Corana, nell’Oltrepò pavese, sarebbe stata attaccata dal cane che, dopo averla assalita, avrebbe morso il collo dell’86enne, lasciandola senza vita. L‘animale è di proprietà del vicino di casa della donna e la procura di Pavia ha aperto un’indagine per omicidio colposo, mentre la sorte dell’animale verrà decisa dall’Ats di Pavia.
Ma cosa dice la legge italiana sulle aggressioni da parte di cani? Vediamolo insieme.
Le razze aggressive individuate dall’ordinanza del 2007
Nel gennaio del 2007 è entrata in vigore l’ordinanza del 12 dicembre 2006 in merito alla tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressione dei cani. La norma prevedeva anche un elenco delle razze canine considerate pericolose, tra cui l’american bulldog, il cane da pastore di Charplanina, il cane da pastore dell’Asia centrale, il cane da pastore dell’Anatolia, il cane da pastore del Caucaso, il dogo argentino, il cane da Serra da Estreilla, il fila brazileiro, il perro da canapo majoero, il perro da presa canario, il perro da presa Mallorquin, il pitbull, il pitbull mastiff, il bull terrier, il rafeiro do alentejo e il rottweiler.
La normativa attuale
Con l’ordinanza del ministero della Salute entrata in vigore nel 2009 la lista delle razze canine considerate aggressive è stata eliminata e ha lasciato il posto a una serie di comportamenti a cui devono sottostare i padroni di tutti i cani. La normativa attuale, che fa riferimento all’ordinanza del 6 agosto 2013, prevede una serie di comportamenti che tutti i padroni devono rispettare, tra cui il divieto di addestramento e di incrocio dei cani per svilupparne l’aggressività. Inoltre, nell’ordinanza è precisato che il padrone è ritenuto in qualsiasi caso responsabile della condotta del cane e ne risponde civilmente e penalmente.