giovedì, Dicembre 26, 2024

Febbre gialla e dengue in Italia, c'è un po' di confusione

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Il Comune di Civita d’Antino, in provincia dell’Aquila, ha appena la chiusura di una scuola dell’infanzia per 4 giorni non dopo l’accertamento di un caso di febbre gialla, bensì di dengue. Come si apprende dal sito ufficiale, infatti, il comune abruzzese ha attivato il protocollo di chiusura e bonifica del plesso scolastico (così come del Centro diurno per i disabili e la Delegazione comunale) per contrastare la diffusione del contagio da dengue, vista la segnalazione di una caso accertato autoctono della malattia infettiva da parte dell’Azienda sanitaria locale 1 (Asl1) Avezzano, Sulmona L’Aquila. Sebbene sia la dengue che la febbre gialla siano trasmesse dalle zanzare, sono due malattie differenti. Ecco, in breve, quali sono le cause, che sintomi danno e come prevenirle.

La febbre gialla

La febbre gialla è una malattia infettiva originaria dell’Africa e deve il suo nome a causa dell’ittero, che può manifestarsi con occhi e pelle gialla, dopo eventuali danni al fegato. Il virus appartiene alla famiglia dei Flaviviridae (la stessa di altri patogeni umani, quali dengue, zika e west nile) che viene trasmesso tramite la puntura di zanzare infette. In particolare, il principale vettore è la zanzara Aedes Aegypti, la stessa specie che trasmette il virus Zika, dengue e Chikungunya. Inoltre, come ricordano dall’Istituto superiore di sanità (Iss), il rischio che la Aedes albopictus (la zanzara tigre) possa trasmettere la febbre gialla nel nostro Paese viene considerato basso.

Sintomi

Sebbene in molti casi l’infezione sia asintomatica, i disturbi più comuni sono febbre, dolori muscolari, mal di testa, nausea e vomito che scompaiono generalmente dopo 3-4 giorni. Entro 24 ore dalla loro comparsa, tuttavia, in alcune persone si possono manifestare sintomi più gravi come febbre alta, dolori addominali e l’interessamento di fegato e reni con il conseguente sviluppo dell’ittero. Non esistono farmaci specifici per trattare questa malattia, ma terapie che se somministrate tempestivamente possono aiutare a trattare febbre, disidratazione e insufficienza epatica e renale. Bisogna, invece, evitare anticoagulanti e aspirina.

Prevenzione

“La trasmissione dell’infezione da una persona ad un’altra può avvenire solo nell’arco di pochi giorni dopo la comparsa dei sintomi attraverso la puntura di zanzara” spiegano dall’Iss. “Sono considerate a rischio le persone che vivono in paesi dove la febbre gialla è molto presente”. Tuttavia, i viaggiatori che si recano in queste aree possono contrarre l’infezione, e portare quindi la malattia dove non sarebbe presente. “Per questo motivo, paesi infestati dalle zanzare aedes aegypti possono richiedere ai viaggiatori di ritorno da aree colpite dalla febbre gialla un certificato di vaccinazione da effettuarsi prima del viaggio”. La prevenzione della febbre gialla infatti si basa su un vaccino con virus vivo attenuato che, con una singola dose, fornisce protezione per tutta la vita.

La dengue

La febbre dengue è una malattia infettiva tropicale causata dal virus dengue (del gruppo degli Arbovirus), di cui se ne conoscono 4 sottospecie virali (Den-1, Den-2, Den-3 e Den-4). Viene trasmessa dalle punture di zanzare Aedes aegypti, ma anche dalle A. albopictus, che, a loro volta, hanno punto una persona infetta. Il virus, una volta entrato nell’organismo, circola nel sangue per 2-7 giorni, arco di tempo in cui la zanzara può prelevarlo e trasmetterlo ad altre persone. Diffusa soprattuto nelle aree tropicali e subtropicali di Africa, Cina, India, America latina e centrale e Australia, la dengue può presentarsi anche in Europa e in Italia, come per esempio il recente focolaio in provincia di Lodi.

Sintomi

I sintomi, che compaiono circa 5 giorni dalla puntura della zanzara infetta, sono generalmente febbre, mal di testa, dolori muscolari e alle articolazioni, che durano circa una settimana. In alcuni rari casi (circa 1 su 20), invece, la malattia può svilupparsi in una forma più grave detta dengue emorragica, che può causare shock, sanguinamenti interni e morte.

Prevenzione

Fino a poco tempo fa non esisteva alcuna prevenzione per la dengue, se non quella di proteggersi dalle zanzare con misure quali zanzariere, repellenti e limitare i ristagni d’acqua. Ma di recente è stato approvato dall’Ema e dall’Aifa ed è attualmente disponibile nel nostro Paese la vaccinazione contro questa malattia. In particolare, si tratta di un vaccino tetravalente vivo attenuato anche per chi non è stato esposto al virus in precedenza. Può essere somministrato ad adulti, adolescenti e bambini a partire dai 4 anni di età, con 2 iniezioni a distanza di 3 mesi l’una dall’altra.

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