Questo articolo è stato pubblicato da questo sito
Il primo vaccino contro chikungunya – un virus trasmesso dalle zanzare e considerato un emergente problema di salute pubblica – è stato appena approvato dalla Food and drug administration (Fda) statunitense. Il farmaco, che verrà commercializzato col nome di Ixchiq dall’azienda francese Valneva che lo ha sviluppato, è destinato alle persone maggiori di 18 anni più esposte al rischio di infezione.
Che cos’è chikungunya
Chikungunya è un virus (si trova indicato anche come Chikv) che viene trasmesso da alcune specie di zanzare Aedes (sia A.aegypti che A.albopictus, che, come riporta l’Ecdc, risiede anche in buona parte dell’Europa) portatrici attraverso la loro puntura. L’infezione nell’essere umano causa una malattia – la Chikungunya – che si manifesta con febbre, nausea, eruzioni cutanee. Il sintomo che più caratterizza l’infezione, però, sono i forti dolori muscolari e articolari: non per caso in lingua makonde chikungunya significa “ciò che piega/contorce”. Queste manifestazioni diventano talvolta debilitanti e in alcune persone (come gli anziani o chi ha ha patologie preesistenti) possono persistere per mesi o addirittura anni. Quasi la totalità delle persone infettate dal virus (97%) sviluppa i sintomi della malattia entro 3-7 giorni dalla puntura. Il tasso di mortalità, comunque, è contenuto.
Si stima che negli ultimi 15 anni ci siano stati almeno 5 milioni di casi di infezione, localizzati soprattutto nelle zone tropicali di America, Africa e Sud-Est asiatico. Tuttavia, più di recente, si sono registrate infezioni anche in altre parti del mondo (oltre 100 paesi), tanto che chikungunya è considerato un rischio emergente di salute pubblica.
Anche perché, almeno finora, non esistevano antivirali né vaccini efficaci.
Il primo vaccino
Il vaccino appena approvato dalla Fda (con modalità accelerata, riservata a prodotti per il trattamento o la prevenzione di condizioni gravi o pericolose per la vita e per i quali si prevede con ragionevole probabilità che possano dare un beneficio clinico importante) è il primo al mondo ad aver dimostrato di produrre immunità nei partecipanti agli studi clinici, e ad aver dato prove di sicurezza.