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Il leone scappato dal circo di Ladispoli è un po’ il leone di tutti noi. Che si sia o meno un appassionato di spettacoli circensi non importa: i circhi italiani ogni anno ricevono pieno sostegno dal ministero della Cultura che finanzia le loro attività attraverso il Fondo nazionale per lo spettacolo dal vivo. Il ministro Gennaro Sangiuliano il 23 maggio 2023 ha staccato un assegno da 8,6 milioni di euro (il 2% del fondo) e nel 2022 altri 8 milioni hanno sostenuto le spese degli “spettacoli viaggianti”. Non è certo una novità: Dario Franceschini, suo predecessore, nel 2021 ha distribuito 11 milioni di euro per quella che lui stesso ha definito una “realtà in enorme sofferenza” e che nel 2020 aveva già incassato 15 milioni di euro.
I 40 milioni in una manciata di stagioni non vanno tutti a finanziare spettacoli che sfruttano gli animali, ma questo avviene anche perché in Italia non è (ancora) illegale metterli in mostra per raccattare qualche biglietto: il circo Rony Roller di Latina dal quale è scappato il leone di Ladispoli ha incassato nel 2023 poco più di 14mila euro.
I soldi pubblici valgono metà fatturato
Le cifre come valore assoluto sono basse, ma per il settore non sono poca cosa: arrivano a rappresentare la metà dell’intero fatturato. Secondo la Siae, infatti, i circhi italiani nel 2022 hanno incassato dalla vendita dei biglietti solo 8,7 milioni di euro (+38% dal 2019 pre-Covid), grazie a 785mila italiani che hanno speso mediamente 11 euro per ogni ticket (+14,6% sul 2019). “Con quasi 16mila rappresentazioni nel 2022 – si legge nel rapporto Spettacolo, intrattenimento e sport – il circo è il secondo genere per numero di rappresentazioni nel 2022 nell’ambito delle attività teatrali”.
Una delle ragioni della rinascita dei circhi, nota la Siae, sarebbe proprio il “graduale superamento dell’utilizzo di animali”. Un fenomeno che, spiega la Società che tutela il diritto d’autore, “sta lasciando più margine di attività alle organizzazioni che prediligono rappresentazioni con contenuti e caratteristiche che virano sul contemporaneo, sull’innovazione e sulla sperimentazione”.
Lav: 2mila animali sfruttati, avanti con la legge
La Lav tuttavia censisce ancora in Italia 54 circhi con animali attualmente in tournée in Italia. Poco meno di 2mila gli animali esotici coinvolti. L’associazione animalista ricorda che “sono già più di 50 i Paesi che nell’Unione europea e nel resto del mondo hanno vietato o fortemente limitato l’uso degli animali nei circhi in diverse forme” e invita l’esecutivo a percorrere la stessa strada. “Nel 2022 è stata approvata una legge delega sullo spettacolo che prevede ‘il superamento dell’uso degli animali nei circhi e negli spettacoli viaggianti’. Chiediamo al governo la sua attuazione per porre subito fine a questa grande sofferenza per gli animali”, ha detto Eleonora Panella, responsabile area animali esotici della Lav.
L’Italia è d’accordo: il 74% dei cittadini, emerge da un sondaggio Doxa per Lav, è contrario all’uso degli animali nei circhi e il 79% è favorevole a destinare i fondi pubblici solamente a favore di chi proporrà spettacoli con giocolieri, clown e trapezisti. Un’indicazione trasversale tra gli elettori di tutti gli schieramenti politici.