Questo articolo è stato pubblicato da questo sito
Da più di un anno e mezzo la vicenda che ha come protagonisti il gianduiotto, il cioccolatino originario del Piemonte preparato con zucchero, nocciola e cacao, e la Lindt, l’azienda svizzera che nel 1997 ha acquisito la Caffarel, produttrice del dolce secondo la ricetta nata nel 1865, non è ancora giunta al termine. La Lindt, infatti, si è opposta alla richiesta dell’acquisizione della denominazione Igp del prodotto, ovvero l’Indicazione geografica protetta, richiesta per questo prodotto nel marzo 2022 da parte del Comitato del giandujotto di Torino Igp e accettata dalla Regione Piemonte nel settembre 2022.
La richiesta per l’ottenimento del marchio Igp
L’iter ha avuto inizio nel marzo 2022, quando il Comitato del giandujotto di Torino, presieduto dal cioccolatiere Guido Castagna, ha presentato la richiesta per l’indicazione geografica protetta, in seguito accettata dalla Regione Piemonte. In questo momento la domanda è esaminata del ministero dell’Agricoltura, ma a quanto si legge sul comunicato stampa della Regione Piemonte, è stata ostacolata da una “multinazionale che rivendica la titolarità del marchio e obietta sulla titolarità del Comitato di proteggere la denominazione con la richiesta del riconoscimento Igp”. La Lindt, infatti, proprietaria della Caffarel nel 1997, vorrebbe apportare alcune modifiche alla ricetta originale del gianduiotto, aggiungendo latte e portando la percentuale di nocciola a una percentuale massima del 26%.
La questione è stata portata all‘attenzione della Unione europea, in particolare del commissario europeo per l’Agricoltura, Janusz Wojciechowski, che ha assicurato che avrebbe fatto tutto il possibile per aiutare quest’asse problematica nel rispetto delle norme europee. “Il riconoscimento Igp non vuole essere un marchio commerciale, ma uno strumento per garantire questa eccellenza dolciaria come patrimonio comune di tutto il Piemonte e dei cioccolatieri che vorranno seguire la ricetta autentica”, ha dichiara il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio.
La denominazione Igp
Il marchio Igp è una certificazione che serve per identificare un prodotto legato a una determinata area geografica e a controllarne la produzione, che deve avvenire in parte obbligatoriamente proprio in quella zona e secondo una ricetta ben precisa. Per ottenere il marchio Igp, la richiesta deve essere presentata al ministero dell’Agricoltura e poi viene presa in carico dalla Commissione europea.