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Uber sta testando un nuovo servizio chiamato Tasks, che permetterà agli utenti di reclutare gli autisti della piattaforma per le faccende domestiche di tutti i giorni. La funzione sarà lanciata come iniziativa pilota nelle città di Fort Myers, negli Stati Uniti, e di Edmonton, in Canada.
Come funziona Uber Tasks
Uber Tasks funzionerà in modo simile ad altre piattaforme come TaskRabbit che consentono di assumere persone che svolgano i lavoretti di casa. La nuova funzione consente agli iscritti all’app di mobilità di pubblicare facilmente le offerte con i dettagli sul tipo di compito da svolgere, sulla retribuzione prevista e sui tempi di esecuzione.
Gli autisti e i fattorini della società di potranno accedere all’elenco degli incarichi e scegliere quelli che corrispondono alle loro capacità, al tempo a disposizione e alle aspettative economiche. Ci sarà la possibilità di contattare il cliente per negoziare i termini del lavoro.
Il portavoce di Uber Conor Ferguson ha dichiarato a The Verge che in questa prima fase di test gli utenti potranno fare offerte per lavori di montaggio e smontaggio di mobili, rimozione della neve, lavanderia, decorazione e manutenzione del giardino.
Caccia alle entrate
Nel secondo trimestre del 2023 Uber ha registrato il suo primo utile operativo. Nonostante i notevoli progressi, l’azienda guidata da Dara Khosrowshahi deve ancora migliorare la sua capacità di generare entrate e far crescere la base di abbonati.
Tra luglio e settembre di quest’anno, la società ha registrato ricavi per 9,29 miliardi di dollari, una cifra è stata inferiore ai 9,52 miliardi di dollari attesi dagli analisti. Nello stesso periodo, il servizio ha registrato 142 milioni di utenti attivi mensili, due milioni in meno rispetto alle aspettative degli investitori.
Tasks rappresenta l’ultimo sforzo di Uber per creare nuovi flussi di entrate. Lo scorso maggio, la piattaforma ha annunciato l’adozione di funzioni per incentivare le corse tra gli utenti minorenni e aumentare gli ordini di gruppo attraverso i profili familiari. Ma ha anche lanciato soluzioni pubblicitarie rivolte agli inserzionisti, come la distribuzione di messaggi commerciali in formato video all’interno dell’interfaccia di Uber Eats, il servizio di food delivery che nei mesi scorsi si è ritirato dal mercato italiano.
Questo articolo è comparso originariamente su Wired en español.