giovedì, Dicembre 26, 2024

OpenAI, chi ha deciso il licenziamento di Sam Altman?

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Una faida sulla direzione futura di OpenAI ha poi portato Musk a dimettersi dal cda nel 2018, dopo un tentativo fallito di rilevare la società. L’anno successivo, OpenAI ha costituito una filiale a scopo di lucro per attrarre i finanziamenti e il personale necessari a perseguire gli ambiziosi e costosi piani di sviluppo dell’intelligenza artificiale dei suoi leader.

Ma grazie a nuove disposizioni, era il consiglio di amministrazione dell’organizzazione non profit a mantenere il controllo sull’attività a scopo di lucro, come riportato dalla stessa OpenAI.

Il compito principale dei membri del cda rimane quello di sostenere la missione della società, che consiste nello sviluppo sicuro di un’intelligenza artificiale generale che vada a beneficio di tutta l’umanità. Solo una minoranza di consiglieri può avere partecipazioni finanziarie nella filiale a scopo di lucro, i cui documenti stabiliscono come prioritari i benefici pubblici rispetto alla massimizzazione dei profitti.

La nuova struttura ha portato a un grande afflusso di finanziamenti per OpenAI, in particolare da parte di Microsoft, che hanno garantito all’azienda di ottenere la potenza di cloud computing necessaria per creare ChatGPT.

Tra i nuovi membri del consiglio di amministrazione che hanno guidato questa struttura unica c’è Shivon Zilis, storica collaboratrice di Elon Musk (e madre di due figli dell’imprenditore), che è entrata a far parte del cda nel 2019 dopo aver ricoperto il ruolo di consigliere. Will Hurd, ex deputato repubblicano statunitense, si è aggiunto invece nel 2021.

Concentrazione di potere

Nel 2023 il consiglio di amministrazione di OpenAI ha iniziato a restringersi, diminuendo al contempo il proprio bacino di esperienza e creando le condizioni per l’estromissione di Altman. Hoffman ha lasciato il cda a gennaio, stando al suo profilo LinkedIn, citando poi possibili conflitti di interesse con altri investimenti nel campo dell’AI. Zilis si è dimesso a marzo, mentre Hurd a luglio per concentrarsi su una candidatura poi fallita alla presidenza degli Stati Uniti.

Queste dimissioni hanno ridotto le dimensioni del cda di OpenAI a soli sei membri, uno in meno rispetto al massimo consentito dallo statuto originario. Brockman, Sutskever e Altman facevano ancora parte dell’organo, che però a questo punto era composto in egual misura da dirigenti e persone esterne all’azienda e non più a maggioranza indipendente.

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