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Il prestigioso concorso di fotogiornalismo World Press Photo Contest mette definitivamente al bando le immagini generate da AI, che in un primo momento erano state ammesse nella categoria Open. Dopo aver raccolto i feedback da parte dei migliaia di partecipanti, il comitato organizzatore ha dunque chiuso la porta a contenuti realizzati in modo artificiale così da evitare anche episodi come quelli del controverso (non) scatto che aveva vinto una categoria dei Sony World Photography Awards, salvo poi dichiararsi generato da AI e rifiutare il riconoscimento.
“Grazie al feedback onesto e ponderato degli ultimi giorni, abbiamo deciso di modificare le regole per la categoria Open Format nel nostro concorso per escludere le immagini generate dall’intelligenza artificiale”, si può leggere nella conferma del bando alle immagini AI nel corso World Press Photo Contest. Già proibite nelle sezioni Singole, Storie e Progetti a Lungo Termine, le foto artificiali sono state dichiarate fuori concorso anche nella sezione Open più creativa e meno vincolante. Lo scorso aprile, l’artista Boris Eldagsen aveva trionfato proprio nella categoria “Creative” dei Sony World Photography Awards con una suggestiva fotografia in stile anni ‘40. Tuttavia, aveva rivelato lui stesso di aver confezionato l’immagine tramite intelligenza artificiale, rifiutando il riconoscimento.
Oltre che per la generazione completa dell’immagine, l’intelligenza artificiale non sarà ammessa nemmeno per sfruttarne parzialmente le capacità, come per le noti funzioni di Dall-E o Photoshop di ingrandire e ampliare sfondo e dettagli di foto reali. Rimane invece in un territorio grigio e con un confine poco netto l’uso dell’AI per l’editing dei parametri delle immagini allo scopo di migliorarne per esempio contrasto, illuminazione, bilanciamento dei colori o per ridurre il rumore. In questo caso, sarà la giuria a decretare se l’uso degli strumenti AI sarà adeguato o avrà ormai denaturato lo scatto originario: una decisione complessa, che potrebbe generare altro malconteno. Nel frattempo, tutti i grandi big del tech stanno lavorando a un sistema per rilevare le immagini create o manipolate dalle intelligenze artificiali, per combattere problemi ben più gravi di concorsi fallati, come la disinformazione o la propaganda politica illecita.