giovedì, Dicembre 26, 2024

La Terra è stata attraversata dal secondo raggio cosmico più potente mai rilevato

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La lista dei misteri dello spazio si allunga: un raggio cosmico ad altissima energia ha colpito la Terra – il più potente registrato in 3 decenni e il secondo più energetico mai rilevato – ma non si capisce quale possa essere la fonte né si sa di preciso cosa sia. A descrivere il fenomeno – soprannominato Amaterasu, come la dea del Sole giapponese – è il team di Toshihiro Fujii dell’Università metropolitana di Osaka, sulle pagine della rivista Science.

Cosa sono i raggi cosmici

Il nostro pianeta è attraversato continuamente da raggi cosmici. Questi sono particelle subatomiche (spesso protoni) ad alta energia che sfrecciano per lo spazio a una velocità simile a quella della luce e possono essere originati dal Sole così come da altre fonti galattiche e extragalattiche. I raggi cosmici ad altissima energia sono quelli che superano un exa-elettronvolt (EeV) – 1018, una misura circa un milione di volte maggiore di quella raggiunta dalle particelle nei più potenti acceleratori costruiti dall’essere umano. Molto rari, però, sono i raggi cosmici che superano i 200 EeV: si stima che ne arrivi uno per chilometro quadrato ogni secolo, ed è molto difficile individuarli. Finora ne sono stati registrati solo 4, il più potente nel 1991 misurava 320 EeV, talmente sorprendente che è stato soprannominato particella “Oh-My-God.

Amaterasu

Dopo più di 30 anni da Oh-My-God, il team di Fujii ritiene di aver registrato, grazie ai sensori del Telescope Array nello Utah, un altro raggio cosmico ultra energetico, un po’ meno potente (“solo” 244 EeV) ma altrettanto misterioso. Gli scienziati hanno deciso di chiamarlo Amaterasu, come la dea del Sole giapponese.

Amaterasu ha raggiunto la Terra il 27 maggio 2021, ma per quanti sforzi gli scienziati abbiano fatto non sono riusciti a individuare da dove provenga esattamente. I calcoli fatti sulla base delle nostre conoscenze del moto dei raggi cosmici e delle loro (scarse) interazioni con i campi magnetici degli oggetti celesti indicano che arrivi da una certa zona dello spazio in cui però non c’è sostanzialmente niente, nulla di così significativo – una galassia, un’esplosione stellare, un buco nero – che possa essere ritenuto la sorgente di Amaterasu. Anche considerando possibili fonti al di fuori del campo primario di indagine, i ricercatori non hanno riscontrato nessun match adatto.

Il mistero, dunque, rimane per ora irrisolto. È possibile, suggeriscono gli esperti, che i nostri modelli sui raggi cosmici siano almeno in parte sbagliati e che quindi Amaterasu provenga da una zona di cielo un po’ diversa da quella suggerita dai calcoli. Un’alternativa affascinante è che i raggi cosmici ad altissima energia siano originati da fenomeni fisici ancora sconosciuti e che possano percorrere distanze molto maggiori di quanto riteniamo oggi possibile. Forse, dobbiamo ancora imparare a guardare oltre.

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