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Intesa Sanpaolo e Isybank devono immediatamente bloccare il passaggio dei correntisti delle prima alla seconda, a meno che essi non forniscano il proprio consenso espresso. Lo ha disposto l’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm) in un provvedimento cautelare diffuso il 30 novembre.
Come riporta la nota dell’Antitrust, l’operazione del gruppo presieduto da Gian Maria Gros-Pietro ha riguardato finora circa 300mila clienti su un totale di 2,4 milioni ritenuti “prevalentemente digitali” e scelti dunque da Intesa Sanpaolo per essere trasferiti alla banca digitale attiva da inizio 2023. In tutto sono stati oltre cinquemila i consumatori che hanno chiesto l’intervento in merito dell’autorità, tremila dei quali dopo l’avvio dell’istruttoria di inizio novembre.
La convinzione dell’Antitrust è che il trasferimento sia stato previsto con modalità non conformi alle disposizioni del codice del consumo. Con il passaggio a Isybank, i correntisti non avrebbero per esempio più potuto accedere né in filiale, né all’internet banking attraverso desktop e sarebbero stati dunque obbligati a svolgere le operazioni bancarie solo attraverso l’app per smartphone. I nuovi conti correnti prevedono inoltre condizioni economiche diverse da quelli previsti dalla banca nata nel 2007 dalla fusione tra Banca Intesa e Sanpaolo Imi, nonché la perdita di servizi come l’accesso a carte virtuali per effettuare acquisti online in sicurezza, assegni bancari e accesso ai contratti di mutuo. Tutte queste modifiche ai contratti inizialmente stipulati, osserva l’autorità, sono state imposte unilateralmente dal gruppo senza la richiesta del previo consenso dei clienti al trasferimento.
L’Antitrust aveva posto la propria attenzione anche sulle comunicazioni relative al passaggio da Intesa Sanpaolo a Isybank, definite “ambigue” e “diffuse con modalità che non sembrano coerenti con l’importanza della questione trattata”. Il gruppo le ha infatti trasmesse ai clienti nella sezione archivio dell’app di Intesa Sanpaolo senza accompagnarle con notifiche push o mezzi simili che ne sollecitassero la lettura e senza far capire loro che si sarebbero potuti opporre al passaggio e che avrebbero perso determinati servizi.
L’autorità ha dunque disposto che i due istituti, dopo aver informato chiaramente e in maniera esaustiva i propri correntisti, assegnino loro un termine congruo per fornire il proprio consenso espresso al trasferimento. Il gruppo, che aveva già spostato al 29 febbraio 2024 i termini per l’adesione a Isybank, avrà dieci giorni per comunicare all’autorità stessa le misure adottate per ottemperare al provvedimento cautelare.