giovedì, Dicembre 26, 2024

Israele, non c'è Soros dietro le proteste delle università americane

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Negli Stati Uniti, un variegato gruppo di personalità pubbliche e organizzazioni – tra cui il sindaco di New York Eric Adams, alcuni membri delle forze dell’ordine, media conservatori ed estremisti di destra – hanno alimentato una teoria del complotto infondata, secondo cui le proteste studentesche pro-palestinesi e contro Israele in corso in varie università del paese sarebbero almeno in parte finanziate dal miliardario di origini ungheresi George Soros o qualche pericoloso (ma non meglio identificato) gruppo.

La tesi – che in realtà promuove il vecchio cliché antisemita che vede la lunga mano di un burattinaio dietro a una manifestazione – si basa sul fatto che molti studenti di atenei come l’Università di New York (Nyu) e la Columbia hanno montato tende dello stesso colore, marca e modello.

Ovviamente, la spiegazione è molto più banale: si tratta di tende economiche e facili da trovare. Come ha sottolineato la testata online Hell Gate Nyc, le strutture utilizzate nel campus dell’Nyu sono in vendita a soli 15 dollari presso la catena americana di discount Five Below, mentre il modello verde avvistato nell’accampamento della Columbia è disponibile online da Walmart a soli 28 dollari.

Il complotto delle tende

Su Facebook, Wired US ha trovato decine di account che hanno diffuso la stessa foto dell’accampamento della Columbia, sempre accompagnata dall’identico messaggio: “C’è qualcosa di strano in quegli accampamenti nel campus **– si legge nei post –. Le tende sono quasi tutte identiche: hanno lo stesso design, le stesse dimensioni e sembrano tutte appena comprate. Gli studenti universitari non sono così ricchi o coordinati“.

La teoria del complotto rappresenta uno degli ultimi sviluppi nella rabbiosa reazione alle proteste pacifiche che si stanno svolgendo dall’inizio del mese nelle università americane, che ha visto anche inviti a usare le maniere forti per disperdere i manifestanti e addirittura paragoni con i “pogrom”.

In molti casi, alcuni voci pro-Israele hanno avanzato l’ipotesi che le proteste siano in realtà controllate da qualcuno o da un gruppo. La tesi cospirativa ha iniziato a prendere piede martedì scorso, quando il vice commissario del dipartimento di polizia di New York, Kaz Daughtry, ha dichiarato a un canale televisivo locale: “Guardate le tende, da dove le hanno prese tutti? Dallo stesso posto? Dalla stessa persona? C’è qualcuno dietro a tutto questo e scopriremo chi è“.

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