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La battaglia del governo Meloni sul fronte del sommerso nell’universo degli affitti brevi sta per vedere il suo sbocco finale. Come riporta Il Sole 24 Ore, entro l’1 settembre prossimo sarà infatti pubblicato in gazzetta ufficiale l’avviso che attesterà l’attivazione della banca dati nazionale che, di lì a sessanta giorni, renderà pienamente operativo il pacchetto di norme sul codice identificativo unico (Cin) che vede in quella sulle sanzioni la sua arma principale.
Il calendario così delineato è stato reso possibile dall’accordo trovato dal ministero del Turismo e dalle regioni rispetto al provvedimento che dovrà fissare le regole per l’interoperabilità delle banche date nazionali e di quelle regionali. In questo senso, l’intenzione del governo è quella di avviare immediatamente dopo l’ok al decreto da parte della conferenza Stato-regioni una prima fase pilota nella quale sperimentare la trasmigrazione dei dati dai sistemi locali alla banca dati nazionale del dicastero di via di Villa Ada. Tale fase precederà la stessa pubblicazione in gazzetta ufficiale dell’avviso.
Credibilmente, a partire dal prossimo novembre chi proporrà in locazione una struttura senza il Cin, che è il codice con cui ciascun immobile locato per finalità turistica e ciascuna struttura ricettiva di tipo turistico è identificato, rischierà una multa compresa tra gli 800 e gli 8.000 euro. Non utilizzare tale codice negli annunci promozionali costituirà invece una condotta passibile di una sanzione compresa tra i 500 e i 5.000 euro.
Il pacchetto di norme non si limiterà a introdurre tali sanzioni. Esso prevederà infatti anche l’obbligo di dotarsi di dispositivi utili a rilevare gas combustibili e monossido di carbonio funzionanti, oltre che di estintori portatili. Le sanzioni fino a 6.000 euro previste per eventuali mancanze scatterà solo per coloro che esercitano attività turistica in forma imprenditoriale.
In merito alla natura delle strutture coinvolte dal provvedimento, spetterà alle regioni indicare quali saranno interessate dalla trasmigrazione dei dati, che sicuramente non riguarderà solo i bed and breakfast, ma anche tutte le strutture turistiche e ricettive, siano esse alberghiere o extralberghiere. Saranno dunque compresi alberghi, motel, ostelli, agriturismi, villaggi, campeggi e rifugi alpini: dovranno dotarsi tutti di un Cin, che sarà inserito nella banca dati nazionale del ministero del Turismo.