giovedì, Luglio 4, 2024

Codice identificativo nazionale degli affitti brevi, come funziona

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Dopo la sperimentazione in Puglia, tocca al Veneto. A metà giugno la regione governata da Luca Zaia, è partita con una prova del codice identificativo nazionale (Cin) per gli affitti brevi, il meccanismo istituito nel 2023 che sostituirà definitivamente da settembre quelli di riconoscimento regionale e servirà a censire e tracciare tutte le locazioni turistiche per periodi inferiori ai trenta giorni, come riporta Il Post.

Il sistema del codice identificativo nazionale, creato con la finalità di contrastare gli affitti abusivi ed evitarne la diffusione sul territorio nazionale (con preminente attenzione alle città che attirano flussi turistici maggiori), prevede la costituzione di una banca dati nazionale delle strutture ricettive e degli immobili in locazione breve e per finalità turistica (Bdsr). A essa dovranno obbligatoriamente iscriversi coloro che vorranno mettere in affitto le proprie case per brevi periodi, inserendo le varie informazioni catastali e le certificazioni sugli impianti a norma.

Dal Cir al Cin

Essendo di fatto il Cin un’evoluzione del codice identificativo di riferimento (Cir), gli accordi relativi alla Bdsr porteranno gli enti locali già in possesso dello stesso a comunicare i propri dati alla nuova piattaforma, semplificando di fatto la strada che porterà all’attivazione del Cin. Quest’ultimo dovrà passare dall’1 settembre dalla fase sperimentale a quella attuativa: se per i primi 60 giorni rappresenteranno un periodo di tolleranza nel quale non saranno emesse multe nei confronti di chi non avrà ancora ricevuto il codice, immediatamente dopo, per chi metterà in affitto una casa per tempi brevi senza avere il Cin, saranno previste sanzioni tra gli 800 e gli 8.000 euro. Per chi non lo esporrà all’esterno dell’abitazione o negli annunci, le multe previste balleranno tra i 500 e i 5.000 euro.

Chi prenoterà una vacanza breve potrà dunque verificare a partire da settembre in tutta Italia l’autenticità del Cin attraverso la banca dati, la cui gestione sarà in capo al ministero del Turismo. Lo stesso dicastero ha spinto per l’introduzione del nuovo meccanismo, per rendere più omogenea a livello nazionale la gestione burocratica degli affitti brevi.

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