martedì, Luglio 2, 2024

Moderazione sui social network, l'Europa voleva raddrizzarla. Finora non ci è riuscita

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Quasi 800 persone in meno nel team di moderazione. X ha tagliato pesantemente il personale dedicato al controllo dei contenuti. Basta confrontare i dati dei due rapporti che l’ex Twitter ha dovuto pubblicare in risposta al Digital services act (Dsa), il regolamento europeo sulle grandi piattaforme online. Novembre 2023: 2.510 moderatori. Maggio 2024: 1.726. E nemmeno destinati solo a occuparsi di faccende europee.

Il taglio più grosso riguarda chi parla inglese: da 2.294 persone a 1.535. Per il portoghese si passa da 41 a 16, il tedesco da 81 a 59. Aumenta chi conosce lo spagnolo (da 20 a 29) e l’arabo (da 12 a 27). Stabili i moderatori in francese (52), italiano, bulgaro ed ebraico (rispettivamente 2), lettone e polacco (1). Sparisce chi parlava croato e e olandese. E molte lingue, come greco, romeno e finlandese, scoperte erano e scoperte rimangono.

In un momento delicato come quello dei mesi che l’ultimo giro di report del Dsa prende in considerazione (da dicembre 2023 a marzo 2024), nel pieno della campagna per le elezioni europee, minacciata da infiltrazioni di fake news e acclarati tentativi di manipolare il dibattito sui social, suona sinistro quel taglio al personale di moderazione. Un reparto su cui Elon Musk, proprietario di X, aveva già tagliato dopo il suo ingresso in azienda. E che nel 2023 è stato oggetto di un nuovo giro di licenziamenti. Dalla nuova edizione del rapporto, peraltro, è sparita la tabella con l'”anzianità” professionale dei moderatori di X. Da cui si intuiva che la maggioranza non resiste nella posizione oltre i tre anni.

Gli altri in calo

Dal round di aggiornamento di dati emergono altre curve discendenti. In Snapchat in poco meno di un anno si passa da 2.198 persone nel team moderazione contenuti a 1.656, non dedicate solamente ai paesi europei e di cui il 69,3% parla inglese. Peraltro il servizio non copre tutte le lingue e occorre ricorrere a traduzioni per coprire le falle. Anche Pinterest ha visto un calo dei suoi moderatori in lingua inglese, da 383 a 365, quasi tutti collaboratori esterni. Booking è passato da 68 a 52, di cui 21 esterni, per tutto il mondo. Ci sono un moderatore a testa per la lingua cinese, il russo, il coreano, il filippino, il brasiliano e l’arabo. Le 13 persone destinate a coprire il romeno nell’ultimo report sono sparite, mentre Paesi europei dove l’azienda è presente sono coperti con numeri residuali: tre moderatori conoscono l’italiano, nove lo spagnolo, sei il francese.

LinkedIn, invece, resta stabile con 180 persone dedicate alla moderazione in lingue parlate in Europa, oltre alle 1.152 che masticano inglese, ma con tre Paesi sui 12 presenti scoperti (Svezia, Repubblica ceca e Danimarca) e la Romania coperta da una sola figura. Numeri in continuità anche per Apple (con 605 persone per l’inglese, 44 per lo spagnolo e 40 per il portoghese), per Facebook e Instagram (che cumulano 40mila persone a livello globale, di cui 15mila alla moderazione tra interni ed esterni). Così come identico al report precedente è il silenzio di Microsoft e di Amazon sul numero di moderatori impiegati.

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