domenica, Luglio 7, 2024

Elezioni nel Regno Unito, chi vince?

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Mentre la campagna per le elezioni nel Regno Unito volge al termine, i sondaggi mostrano il Partito Laburista di Keir Starmer in netto vantaggio sui Tories, ovvero il Partito dei Conservatori guidato dal primo ministro Rishi Sunak. Dopo 14 anni di governo conservatore, il Labour sembra pronto a tornare al potere, mantenendo un solido vantaggio nei sondaggi. Re Carlo III dovrebbe ricevere e approvare il nuovo capo del governo venerdì, dopo la diffusione dei risultati dei 650 collegi elettorali. Se le previsioni saranno confermate, Starmer entrerà nel fine settimana come nuovo inquilino di Downing Street.

Cosa dicono i sondaggi

Secondo le ultime rilevazioni il Labour che guida con il 40% delle intenzioni di voto, seguito dai Conservatori al 20,8%. Non molto più in basso, al terzo posto, Reform UK con il 16,1%. Fondato nel 2021 come rilancio del Brexit Party e guidato da Nigel Farage, Reform Uk ha attirato attenzione per il suo euroscetticismo e l’opposizione agli accordi con Bruxelles, guadagnando consensi grazie a proposte di tagli fiscali e riforme istituzionali. Nonostante l’alta percentuale di preferenze, il sistema elettorale britannico first-past-the-post favorisce una competizione bipartitica e la polarizzazione del voto. Di conseguenza, ciò che conta realmente è il numero di seggi vinti in Parlamento, non la percentuale complessiva di voti ottenuti. Secondo i sondaggi, Reform Uk potrebbe ottenere solo tra due e tre seggi.

I candidati in corsa

Un’altra sorpresa delle elezioni sono stati i Liberal democratici di Ed Davey, che si attestano all’11,3%. Nato nel 1988 dalla fusione tra il Partito Liberale e il Partito Social Democratico – una costola centrista del Labour spintasi verso la sinistra radicale durante il governo di Margaret Thatcher – il partito di Davey ha un orientamento centrista, socioliberale, progressista, europeista, ambientalista e federalista. Si distingue dalla socialdemocrazia sostenendo la libertà di mercato come base per una società equa e promuovendo i diritti civili. Secondo gli ultimi sondaggi, i LibDem, storicamente la terza forza politica del paese, potrebbero addirittura superare i Conservatori nel numero dei seggi vinti. Questo rappresenterebbe una novità assoluta per il Regno Unito, caratterizzato da un sistema bipolare che da decenni vede alternarsi Tories e Laburisti.

A seguire i Verdi (Green party of England and Wales) con il 6% dei consensi. Fondato nel 1990 è entrato per la prima volta alla Camera dei Comuni nel 2010 con l’elezione di Caroline Lucas, l’allora leader. Promuove un’ideologia ambientalista e di sinistra, con politiche su combustibili fossili, diritti civili, anti-militarismo, reddito di base; alcuni membri che si dichiarano favorevoli all’abolizione della monarchia britannica.

Il caso Scozia

Chiude la classifica dei principali contendenti il Partito Nazionalista Scozzese (Snp) che nei sondaggi a livello di Gran Bretagna, si attesta tra il 2% e il 4% della quota di voto nazionale. Ma data la sua forte concentrazione geografica in Scozia, per via del sistema elettorale inglese che favorisce il radicamento territoriale, vincerà molti più seggi rispetto ad altri piccoli partiti con una quota di voto nazionale simile, come i Verdi. Nonostante ciò Snp sta attraversando un periodo difficile. Attualmente guidato da John Swinney, il partita indipendentista scozzese, ha subito un duro colpo con le dimissioni inaspettate della carismatica Nicola Sturgeon nel 2023. Anche il suo successore, Humza Yousaf, che è rimasto in carica solo un anno, non è riuscito a migliorare la situazione del partito. Attualmente, l’Snp ha 43 seggi, ma i sondaggi indicano che il Partito Laburista potrebbe approfittare del momento favorevole a livello nazionale per riconquistare terreno in Scozia, dove ha avuto una lunga storia di dominio politico. In corsa alle elezioni c’è anche il Plaid Cymru, il partito regionalista del Galles, che sostiene l’indipendenza della nazione e l’adesione all’Unione europea. Di centrosinistra, si tratta di una forza politica di dimensioni ridotte: nelle ultime legislative, nel 2019, è riuscito a conquistare appena 4 dei 577 seggi e, secondo gli ultimi sondaggi, dovrebbe mantenersi su numeri simili anche oggi.

Le proiezioni

Le proiezioni attuali suggeriscono che il Labour potrebbe conquistare circa 420 seggi, ben oltre la soglia dei 326 necessari per la maggioranza. I Conservatori rischierebbero di scendere a soli 134 seggi, un crollo rispetto ai 365 ottenuti nelle elezioni del 2019. I Liberal Democratici potrebbero aumentare la loro presenza a 52 seggi, mentre lo Scottish National Party (SNP) potrebbe mantenere una solida rappresentanza con 18 seggi. È interessante notare la crescita del partito Reform UK, che potrebbe conquistare i suoi primi seggi in Parlamento. Tuttavia, il sistema elettorale britannico tende a penalizzare i partiti minori con un sostegno diffuso ma non concentrato geograficamente.

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