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Epic Games torna a fare causa a Google, accusandola di monopolio illegale del suo app store. Una denuncia che arriva a circa un anno di distanza dalla vittoria della prima causa dello sviluppatore di videogiochi contro il colosso tecnologico. Questa volta, però, Epic Games ha deciso di intentare una causa sia contro Google sia contro Samsung, accusandoli di aver agito illegalmente per indebolire gli app store di terze parti. Al centro della denuncia della società proprietaria di Fortnite, reduce da storiche battaglie legali in passato anche con Apple, c’è la funzione Auto Blocker di Samsung – abilitata di default sui nuovi smartphone della compagnia. Quando l’opzione è attiva, infatti, impedisce automaticamente agli utenti di installare nuove app sui loro dispositivi, a meno che non provengano da “fonti autorizzate”, ossia gli app store di Samsung e Google.
Ad aver infastidito lo sviluppatore è stato il fatto che la funzione incriminata sia arrivata sui dispositivi Samsung appena un mese prima del lancio del nuovo Epic Games Store su Android e su iOS (solo in Europa, in quest’ultimo caso). In questo modo, infatti, gli utenti avranno maggiori difficoltà nello scaricare app concorrenti su smartphone e tablet di ultima generazione. A tal proposito, Epic Games sostiene che è necessario “un processo eccezionalmente oneroso di 21 passaggi” per scaricare un app store di terze parti su un dispositivo Samsung, il che potrebbe convincere i giocatori a rinunciare a farlo, finendo con il preferire il più tradizionale app store di Google.
Anzi, secondo quanto riportato da The Verge, la situazione sarebbe anche più frustrante di così: l’opzione Auto Blocker non solo limita l’installazione di app store di terze parti, ma visualizza anche un pop-up “Impossibile installare l’app” che non fornisce alcuna informazione utile sulla modalità di disattivazione del blocco. E anche se Samsung ha presentato la sua nuova funzione come un upgrade per la sicurezza dei dispositivi degli utenti, Epic Games sembra abbastanza convinta che non sia affatto così. “La funzione non è stata progettata per proteggersi dai malware, che sarebbe uno scopo del tutto legittimo – ha dichiarato Tim Sweeney, CEO di Epic -. È stata progettata per impedire la concorrenza”.
Di tutta risposta, le due compagnie hanno fatto subito sentire la loro voce. “Contrariamente a quanto affermato da Epic Games, Samsung promuove attivamente la concorrenza sul mercato, migliora la scelta dei consumatori e conduce le proprie operazioni in modo imparziale”, ha dichiarato un portavoce dell’azienda coreana, precisando che gli “utenti possono scegliere di disabilitare il blocco automatico in qualsiasi momento”. Motivo per cui Samsung sembra più che decisa a “contestare vigorosamente le affermazioni prive di fondamento di Epic Games”.
Stesso pensiero anche per Google. “Si tratta di un’azione legale priva di fondamento – ha dichiarato la portavoce Danielle Cohen – I produttori di dispositivi Android sono liberi di adottare le proprie misure per mantenere i propri utenti sicuri e protetti”. A questo punto, quindi, ci resta solo da vedere cosa succederà in tribunale.