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Il governo starebbe valutando la possibilità di allineare le accise sul diesel a quelle della benzina, introducendo tale misura con la prossima legge di bilancio. Lo riporta Il Sole 24 Ore, sottolineando che attualmente le accise sul gasolio sono inferiori rispetto a quelle della benzina, ammontando a 61,7 centesimi al litro contro i 72,8 centesimi dell’altra tipologia di carburante. Secondo la testata, questa differenza potrebbe essere però presto colmata con un aumento delle accise sul diesel.
Nel Piano strutturale di bilancio (Psb), il governo ha delineato un possibile riordino delle spese fiscali (definite “tax expenditures“). Tra le varie misure al vaglio, ci sarebbe proprio l’allineamento delle aliquote delle accise sul diesel e sulla benzina. In particolare, questa soluzione sarebbe ritenuta come una leva per migliorare l’efficienza del sistema fiscale e contribuire alla strategia nazionale ed europea di transizione energetica e ambientale. A tal proposito, dal ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica hanno evidenziato come la differenza nelle accise tra gasolio e benzina non sia giustificata dal punto di vista ambientale, aprendo la strada a una possibile revisione.
Un eventuale aumento delle accise sul diesel potrebbe avere ripercussioni significative sia sui costi di rifornimento per chi utilizza veicoli a gasolio, sia sui prezzi dei beni di consumo. Da un lato, l’aumento peserebbe sugli automobilisti, soprattutto sulle fasce più deboli della popolazione. Dall’altro, i rincari potrebbero influenzare il costo del trasporto merci, con un conseguente impatto sui costi dei prodotti al dettaglio.
Le associazioni di consumatori, come per esempio Assoutenti, hanno già lanciato l’allarme, ipotizzando una “stangata” da 3,1 miliardi di euro per gli automobilisti. Questo scenario, tuttavia, rimane ipotetico e strettamente legato alle decisioni finali che saranno prese riguardo alla manovra finanziaria, quando l’esecutivo svelerà le misure definitive. Fino a quel momento, è fin troppo facile immaginare che il dibattito resterà aperto, generando polemiche e preoccupazioni.