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Non più tardi del mese scorso, Tom Homan – l’uomo che Donald Trump ha scelto come nuovo responsabile della frontiera degli Stati Uniti – ha difeso la politica di separazione delle famiglie al confine meridionale americano, messa in atto dal presidente eletto degli Stati Uniti nel suo primo mandato. E lo ha fatto in occasione di un festival estremista, mentre era circondato da sostenitori di Qanon, complottisti e leader di chiese che indossavano corone di proiettili.
“Trump torna, io torno e gestirò la più grande operazione di espulsioni che questo paese abbia mai visto“, ha detto Homan davanti a una folla esultante al Rod of iron freedom festival, una evento di tre giorni a Greeley, in Pennsylvania, organizzato dal Rod of iron ministries, una setta di estrema destra con una predilezione per i fucili automatici Ar-15.
Homan, che questa settimana è stato ufficialmente nominato da Trump “plenipotenziario del confine” (border czar) è stato uno dei principali artefici della politica di “tolleranza zero“ portata avanti dalla prima amministrazione del Repubblicano, che ha separato con la forza più di 5000 bambini dai loro genitori tra il 2017 e il 2018.
La tolleranza zero di Homan verso gli immigrati
Durante il suo discorso a Greeley, Homan ha difeso l’iniziativa. “I bambini stavano morendo, le donne venivano violentate. L’idea dietro la tolleranza zero è che forse se iniziamo a perseguire queste persone, smetteranno di venire – ha detto –. Ora, è spiacevole separare una famiglia. È sempre un peccato. Io facevo il poliziotto a New York. Gli agenti di polizia separano le famiglie ogni giorno, migliaia di volte al giorno, quando un genitore va in prigione. Questa è la triste realtà“.
Homan è stato introdotto sul palco da Justin Moon, produttore di armi da fuoco e figlio di Sun Myung Moon, il fondatore della Chiesa dell’unificazione, un culto religioso internazionale i cui seguaci adoranti sono noti come Moonies. Il nuovo responsabile dell’immigrazione americana ha condiviso il palco con personaggi di estrema destra, tra cui Jack Posobiec, il promotore della teoria del complotto nota coma Pizzagate, e Ivan Raiklin, il sedicente “segretario del castigo” che ha creato una “lista di bersagli del deep state” popolata da presunti nemici di Trump, di cui invoca l’arresto. Ma all’evento sono intervenuti anche Mel K, uno dei principali sostenitori di Qanon, l’ex consigliere per la sicurezza nazionale di Trump Michael Flynn e Craig Sawyer, un ex Navy Seal che ha promosso varie teorie cospirative.