Questo articolo è stato pubblicato da questo sito
A mezz’ora da Torino c’è un’azienda che conta circa 240 persone, tra dipendenti e collaboratori e 2.500 chilometri di tubazioni posate. Si chiama Delta Ti e nei suoi 50 anni di vita ha realizzato oltre 350 impianti per i più svariati settori, energia, sanità, terziario, manufacturing, costruzioni e automotive. La Fiat è una sua cliente storica, ma 15 anni fa nella sua vita sono entrate le big science, e gliel’hanno cambiata. Fusion4Energy è stata la prima, poi è arrivato il Cern e già solo in due, queste big science costituiscono circa metà del suo fatturato. Per diventare loro partner, Delta Ti ha dovuto imparare a operare usando due pesi e due misure, con chi fa ricerca e chi fa business.
Planando sulla scienza
Posando gli occhi distrattamente su questa azienda, appare senza dubbio ferrata sui sistemi fluidomeccanici ma non certo coinvolta nello studio di particelle, materia oscura e fusione nucleare. Il settore “big science” è citato nel suo sito, ma come uno dei tanti. Non si può immaginare nemmeno che tutto sia iniziato dall’idea di un ex pilota d’aereo. Al Big science business forum 2024 di Trieste l’incontro con Wired Italia.
L’idea di Delta Ti è nata oltre un secolo fa quando, il nonno del fondatore, pilota d’aereo durante la prima guerra mondiale, ha poi deciso di andare in Francia, per imparare il mestiere del tubista. “Lì erano più all’avanguardia nei sistemi di gestione di fluidi e vapori, così ha potuto tornare poi in Italia con un’importante esperienza nel settore – spiega il pronipote Francesco Biginelli, responsabile comunicazione dell’azienda -. L’ha trasmessa ai figli, tra cui mio nonno e Delta Ti l’ha fondata lui, nel 1975. Inizialmente aveva un socio, oggi ci siamo io e mio padre: è diventata un’azienda di famiglia”.
L’esordio nel mondo delle big science è più recente, risale al 2008. “Dopo anni di impianti per il manufacturing e l’energia, abbiamo vinto un bando per il raffreddamento in questo settore, eravamo l’unica ditta italiana in lizza e abbiamo anche ricevuto una nota di merito” racconta Alessandro Martalò, il responsabile commerciale tecnico.
Prima missione: raffreddare la fusione
Il cliente era Fusion4Energy, stava compiendo i primi passi per realizzare Iter (International Thermonuclear Experimental Reactor), la macchina per la fusione nucleare più grande al mondo in costruzione nel sud della Francia. In particolare aveva bisogno di raffreddare Spider e Mitica, una sorgente per la produzione di ioni deuterio e un iniettore di particelle neutre per il riscaldamento del plasma, entrambe situate in un impianto a Padova.