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La principale differenza è che, mentre Trump e i suoi sostenitori avevano da subito sostenuto quelle accuse, fino ad ora, nessun membro del Partito democratico ha affermato che le elezioni presidenziali del 2024 siano state oggetto di brogli. “Analogamente alle affermazioni generali e senza fondamento da parte della sinistra che sostengono le elezioni siano state truccate a favore di Trump, l’ondata di post su Starlink sembra essere stata in parte guidata da account misteriosi, che non condividono informazioni identificative – ha dichiarato Sam Howard, redattore politico del gruppo di monitoraggio del gruppo NewGuard –. Non sono a conoscenza di nessun funzionario o dirigente democratico di livello federale che abbia sostenuto questa idea fino ad oggi”.
La candidata Dem Kamala Harris e la sua campagna elettorale non hanno mai insinuato che i risultati delle elezioni potessero essere diversi da quelli ufficializzati, e nel suo discorso della sconfitta della scorsa settimana, la leader Democratica ha esortato i suoi sostenitori ad accettare l’esito delle elezioni.
Gli esperti di disinformazione non sono ancora sicuri che questa tendenza continuerà a crescere fino a diventare un vero e proprio movimento al pari di Stop the Steal, o se si spegnerà perché non supportata da personaggi influenti del Partito democratico americano. Secondo alcuni, però, il movimento continuerà a crescere grazie al peso degli influencer che ne condividono le idee.
“Le persone hanno dei motivi per sostenere queste affermazioni –ha detto Elise Thomas, analista senior presso l’Institute for Strategic Dialogue –. Fa piacere avere tutti quei like. Se riescono ad ottenere 100.000, 500.000 like per questi tweet, ovviamente continueranno a postare e anzi potrebbero uscirsene anche con colpi di scena e nuove narrative. Che è esattamente quello che abbiamo visto accadere a destra”.
Solo pochi minuti dopo che Harris ha ammesso la sconfitta, le teoria compottiste hanno iniziato a dilagare sui social. Il 6 novembre la società di ricerca PeakMetrics ha registrato un milione di post su X che sostenevano che “qualcosa non quadra”, insieme agli hashtag “Recount 2024” (Riconteggio 2024) e “DontconcedeKamala” (Non riconoscere la sconfitta Kamala).
Secondo un’analisi condivisa con Wired US dai ricercatori di Cyabra, strumento di rilevazione in tempo reale di disinformazione che sfrutta l’AI, il 18% di questi post è stato realizzato da account falsi. Tuttavia, quando i ricercatori hanno ricontrollato questa settimana, hanno scoperto che, mentre la percentuale di account falsi è diminuita significativamente (del 6%), le teorie del complotto, continuano a crescere. “Nonostante questo calo, la diffusione delle teorie persiste, guidato sempre più da un mix tra influencer reali e partecipanti inconsapevoli”, scrivono i ricercatori di Cyabra.