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Dal 2025 le multe stradali rischiano di aumentare. E di molto. Colpa della legge di bilancio del 2023. Dall’1 gennaio i limiti minimi e quelli massimi delle sanzioni amministrative potrebbero aumentare più o meno del 17.6%, riporta Il Sole 24 Ore, per il mancato annullamento dell’aggiornamento biennale delle sanzioni amministrative pecuniarie.
Nel dettaglio, è il comma 3 dell’articolo 195 del codice della strada a prevedere espressamente tale aggiornamento “in misura – si legge – pari all’intera variazione, accertata dall’Istat, dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (media nazionale) verificatasi nei due anni precedenti” (il cosiddetto indice Foi). Subito dopo il proprio insediamento, l’esecutivo guidato dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni aveva però ritenuto adeguato bloccare l’atteso scatto, considerando l’eccezionalità della situazione economica legata ai postumi della pandemia.
Gli aumenti delle multe
Di fatto, l’inizio del nuovo anno potrebbe portare con sé una maggiorazione delle multe equivalente alla somma di quella non verificatasi nel biennio in corso e quella prevista per il prossimo. L’eccesso di velocità, la multa più contestata agli automobilisti italiani, potrebbe dunque attestarsi su un minimo di circa 50 euro (attualmente è pari a 42) e un massimo di 203 euro nel caso di guida fino a 10 chilometri orari oltre il limite di velocità imposto. Le multe più alte toccherebbero quota 800 euro in caso di superamento del limite di velocità dai 10 ai 40 chilometri orari, quota 2.300 dai 40 ai 60 e 4.000 oltre i 60.
Un’altra delle principali cause per cui gli italiani, specialmente quelli che vivono nelle grandi città, incorrono in sanzioni amministrative è la sosta selvaggia. L’aggiornamento previsto dall’1 gennaio rischia di far salire rispettivamente minime e massime a 194 e 776 euro per le automobili e a 98 e 385 euro per scooter e motociclette. Molta attenzione dovrà inoltre essere posta dai conducenti dei mezzi di trasporto alle luci del semaforo: passare col rosso potrebbe infatti costare 195 euro.
I dati
Allo scorso 17 ottobre, come rileva una ricerca effettuata dal Codacons e riportata dall’agenzia Ansa, le entrate nelle casse dello Stato derivanti da sanzioni a carico delle famiglie sono state pari a poco meno di 1,3 miliardi. Il record negativo, in tal senso, è appannaggio della Lombardia, con 324 milioni di incassi. Seguono Lazio (130 milioni) ed Emilia Romagna (129). Ultimo il Molise (1,4). Numeri giustificati anche dal fatto che le prime posizioni sono occupati dalle regioni più popolose.
Tra le grandi città, quelle con almeno 250mila abitanti, al primo posto c’è Milano (128,7 milioni di euro generati dalle multe stradali). Seguono Roma (88) e Torino (43,7). Tutti insieme, i comuni con meno di 5000 abitanti hanno raccolto una cifra importante (72,7 milioni), che assume connotati ancora più rilevanti se vi si somma quanto raccolto con le sanzioni nei centri abitati da popolazioni comprese tra i 5 e i 10mila abitanti (93 milioni in tutto).
Parametrando l’importo delle sanzioni elevate sul numero dei residenti delle singole regioni, i cittadini con una spesa pro capite più alta per pagare le multe sono i liguri (40,1 euro a persona). Al secondo posto di questa particolare classifica figurano i toscani (34,9 euro), mentre a chiudere il podio sono i lombardi (32,3). Meno vessati sono invece gli abitanti del sud Italia. Un molisano nel 2024 ha pagato in media 4,9 euro; calabresi e sardi hanno invece speso 8,9 euro, poco meno dei siciliani (9).
L’indice Foi
A ottobre l’indice dei prezzi per le rivalutazioni monetarie (per l’appunto, il Foi) è salito rispetto a settembre di 0,1 punto, toccando quota +120,1. Rispetto allo stesso periodo del 2023, esso è salito di 0,8 punti. In confronto a ottobre 2022, esso è invece aumentato di 2,5 punti.