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È stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Dopo due anni trascorsi a plasmare il fu Twitter a sua immagine e somiglianza – trasformandolo in X, il megafono della alt-right (la destra estrema statunitense molto attiva online) – il ruolo di Elon Musk nella vittoria di Donald Trump ha enormemente accelerato una fuga già in atto da tempo.
Secondo i dati di Sensor Tower riportati da Fortune, dall’acquisizione di Musk X/Twitter avrebbe perso il 14% dei suoi utenti mensili. Ancora peggiore la situazione sotto il fronte degli utenti attivi su base quotidiana, che sono passati dai circa 250 milioni di un anno fa, ai 157 milioni attivi il giorno dopo le elezioni alla Casa Bianca.
Nonostante l’enorme pubblicità ricevuta da X nel corso della campagna elettorale, le difficoltà di una piattaforma acquistata nell’ottobre 2022 per 44 miliardi di dollari, e che oggi ne varrebbe soltanto 9, sono state enormemente acuite dal desiderio di Elon Musk di piegare quello che era il social informativo per eccellenza alle sue ambizioni personali e politiche.
Dopo aver perso tantissimi inserzionisti (-24% di introiti dalla pubblicità rispetto al 2023), adesso X sta perdendo anche alcuni dei suoi utenti più importanti, negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Europa e anche in Italia. A fare scalpore è stata soprattutto la decisione di abbandonare X da parte del Guardian, che sulla piattaforma poteva contare su oltre 10 milioni di utenti.
Aver prima reintegrato numerosi utenti messi al bando per le loro idee estremiste, complottiste o violente (tra cui, notoriamente, lo stesso Donald Trump), e aver poi subito l’esodo degli utenti che non hanno digerito il nuovo corso, ha un’inevitabile conseguenza: X si sta trasformando in un social network sempre più politicamente connotato. Per la precisione, sempre più connotato a destra.
È una trasformazione che, come detto, era in corso già da tempo, ma che ormai è diventata lampante e che è stata sintetizzata, e in un certo senso celebrata, anche da Matteo Salvini, che su X ha pubblicato una grafica che raffigura i volti di Milena Gabanelli, Sandro Ruotolo, Francesco Guccini, Elio, Piero Pelù e altre celebrità che hanno abbandonato la piattaforma commentando con un provocatorio “ce ne faremo una ragione”.
Le alternative
A beneficiare di questo esodo sono ovviamente le alternative a X. La principale è Threads, il clone di Twitter lanciato da Meta un anno e mezzo fa e che, nel mese di novembre, avrebbe conquistato oltre un milione di utenti al giorno, raggiungendo quota 275 milioni di utenti attivi su base mensile.