Questo articolo è stato pubblicato da questo sito
Ma è il sabotaggio del Nord Stream del settembre 2022 a rappresentare l’episodio più grave nella storia recente del Baltico. I gasdotti che collegavano la Russia alla Germania furono fatti esplodere in quello che un’indagine svedese ha definito un chiaro atto di sabotaggio con esplosivi. Un caso mai risolto, con Russia e paesi occidentali che si sono accusati a vicenda.
Le similitudini tra questi episodi sono inquietanti. In tutti i casi, le navi coinvolte avevano collegamenti con porti russi. La Yi Peng 3, come la NewNew Polar Bear prima di lei, si trovava su una rotta che partiva o arrivava in Russia quando sono avvenuti i danneggiamenti. La riparazione di questi cavi, come ha spiegato la società finlandese Cinia, richiederà da 5 a 15 giorni, sempre che le condizioni meteorologiche lo permettano. Un tempo durante il quale le comunicazioni dovranno affidarsi a percorsi alternativi di backup.
Le conseguenze e la risposta internazionale
Il danneggiamento dei cavi sottomarini sta avendo ripercussioni limitate sulle comunicazioni grazie ai sistemi di backup, ma l’impatto politico e diplomatico è significativo. La Nato, attraverso il suo Centro marittimo per la sicurezza delle infrastrutture critiche sottomarine, sta lavorando a stretto contatto con gli alleati per stabilire i fatti, come ha confermato un funzionario dell’Alleanza a Reuters.
I ministri degli Esteri di Francia, Germania, Italia, Polonia e Regno Unito hanno lanciato un segnale forte in un comunicato congiunto: “le attività ibride di Mosca contro i paesi Nato e Ue sono senza precedenti per varietà e scala, creando significativi rischi per la sicurezza”. Per “guerra ibrida” si intende una strategia che combina attacchi informatici, sabotaggio di infrastrutture e campagne di disinformazione. La Russia respinge ogni accusa. Secondo quanto riporta Reuters, Mosca sostiene che queste affermazioni siano “fabbricate per danneggiare gli interessi russi attraverso una guerra di informazione condotta dall’Occidente”.
Il ministro della Difesa lituano Laurynas Kasčiūnas ha chiesto un’azione concreta, riporta Politico: “Dopo l’indagine, l’Ue e gli stati membri devono fare il miglior uso possibile del nuovo regime di sanzioni per questo tipo di sabotaggio delle infrastrutture critiche”. Le forze armate lituane hanno già incrementato la sorveglianza delle loro acque in risposta all’incidente.
La Svezia ha assunto un ruolo guida nelle indagini. La Procura svedese ha avviato un’inchiesta preliminare per sospetto sabotaggio, dato che i cavi attraversano la zona economica esclusiva del paese. Gli investigatori stanno analizzando non solo i danni fisici ai cavi, ma anche i movimenti di tutte le navi nell’area durante il periodo critico. Gli Stati Uniti stanno seguendo da vicino la situazione. Il portavoce del Dipartimento di Stato Matthew Miller ha dichiarato che Washington è “incredibilmente preoccupata per la guerra ibrida”, aggiungendo che gli Stati Uniti attendono l’esito delle indagini europee prima di pronunciarsi specificamente sull’incidente.