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SpaceX, il valore stimato della società potrebbe lievitare fino a 350 miliardi di dollari grazie a una nuova offerta di vendita di quote. Lo riporta la testata statunitense Bloomberg, sottolineando che la valutazione della società di Elon Musk farebbe, in tal modo, un balzo in avanti di quasi 100 miliardi: quella stimata lo scorso novembre si fermava, infatti, a 255, mentre, in occasione dell’ultima tender offer (risalente a inizio 2024), non si suoeravano i 210 miliardi.
SpaceX, la notizia da fonti interne
La chiave dell’aumento sarebbe il prezzo fissato dalla compagnia per le quote, che sarebbero cedute da investitori e da alcuni tra i primi dipendenti. I dettagli dell’operazione sarebbero stati rivelati da fonti interne alla creatura di Elon Musk, che hanno accettato di parlare a condizione dell’anonimato perché non autorizzate dalla compagnia. Stando a quanto riportato da Bloomberg, la società non avrebbe ancora commentato l’indiscrezione. Va ricordato il fatto che SpaceX, a differenza di Tesla, non è quotata: il controllo della società è stato mantenuto saldamente nelle mani di una cerchia ristretta di soggetti.
Con questa mossa, SpaceX, il gioiello di Musk potrebbe raggiungere i vertici della classifica delle società non quotate che valgono di più al mondo. Ma anche porsi al livello di tanti altri giganti i cui titoli sono scambiati nelle Borse.
Quello che appare certo è che, se la vendita si realizzasse effettivamente, essa permetterebbe all’azienda di generare parecchia liquidità.
I legami con Trump, e il patrimonio che aumenta
Sarebbe la ciliegina su una torta che ha visto l’impero di Musk crescere in maniera importante dal 5 novembre in poi, giorno dell’elezione di Donald Trump. Oltre a quanto potrebbe accadere a SpaceX, nell’ultimo mese le azioni di Tesla sono aumentate del 42%, mentre il patrimonio complessivo del magnate è incrementato fino a raggiungere i 353 miliardi di dollari. Un riverbero dei legami con il presidente eletto: i rapporti con il prossimo inquilino della Casa Bianca (nonostantre Musk in passato sia stato considerato vicino ai democratici) sono, al momento, ottimi. Musk, d’altra parte, ha cambiato casacca da tempo: oltre a una storia familiare legata alla destra (come raccontato nella biografia uscita l’anno scorso) dopo aver acquistato la piattaforma ha riammesso su X (il vecchio Twitter) orde di negazionisti e personaggi banditi dalla precendente gestione.
Quello che è certo è che non passa giorno in cui non si parli dell’imprenditore, noto per i metodi di gestione del personale poco ortodossi e per la capacità di ridurre all’osso i costi industriali: un combinato disposto che è stato la chiave del suo successo.
Cattive notizie
Le notizie, però, non sono tutte positive. Come riporta l’agenzia Reuters, un giudice del Delaware ha stabilito nuovamente il 2 dicembre che Musk non ha diritto di ricevere un compenso per un totale di circa 56 miliardi di dollari per la sua attività di amministratore delegato di Tesla, smentendo di fatto gli stessi azionisti della casa automobilistica. L’influenza del sudafricano sul consiglio di amministrazione sarebbe stata eccessiva, e la mossa non sarebbe nell’interesse dell’azienda. Se a livello federale il tycoon gode di appoggi importanti, potrebbero essere i tribunali locali a rovinargli la festa.