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Nasce un nuovo gigante, Fastweb+Vodafone, e si consolida il ruolo di avanguardia e sperimentazione del mercato italiano delle telecomunicazioni. L’acquisizione di Vodafone Italia (ex Omnitel) da parte della svizzera Swisscom (cui fa capo Fastweb) dimostra infatti ancora una volta come il nostro paese rappresenti un terreno fertile per le aziende del settore per lavorare e immaginare il futuro delle telecomunicazioni europee.
Mercati complementari
Come ha già avuto modo di ricordare al Sole 24 Ore il vicepresidente esecutivo di Telecommunications Media & Technology (Tmt) Cristoforo Morandini, in passato già manager di Tim, l’Italia è stata teatro della separazione della rete fissa dell’ex Telecom, di importanti investimenti statali per il completamento delle reti e di numerose operazioni di mergers and acquisitions (M&A), sintomo di un processo che “coinvolgerà un numero crescente di attori”.
Dal punto di vista della concorrenza, per l’avvocato ed esperto di tlc Innocenzo Genna “non vi sono ostacoli di principio alle fusioni tra operatori fissi e mobili, poiché l’aggregazione riguarda due mercati considerati ancora distinti, sebbene complementari”. Di fatto, era dunque molto difficile che potesse formarsi una posizione dominante. In tal senso, per il giurista rappresentava un precedente importante già la fusione “di Vodafone Germania con Liberty Global, operazione autorizzata nel 2019 con condizioni”.
A proposito del nuovo colosso, Genna ha fatto notare come il matrimonio Fastweb-Vodafone permetta alla prima di trasformarsi a tutti gli effetti in un operatore mobile, rafforzandosi allo stesso tempo anche nel fisso e crescendo dal punto di vista del wholesale e del B2B, fattori che la tramuteranno in un riferimento a livello globale e, di conseguenza, anche rispetto al mercato statunitense.
I sindacati: “Serve visione industriale”
Il processo di consolidamento del settore delle telecomunicazioni non è solo interesse delle aziende che lo compongono, ma anche dei lavoratori. Ne sono convinti i sindacati, che, come ha spiegato il segretario nazionale della Slc Cgil Riccardo Saccone, ritengono a tal riguardo centrale “che vi sia un’idea infrastrutturale, una visione industriale”. Il segretario generale della Fistel Cisl Alessandro Faraoni si aspetta inoltre che, “dopo gli accordi sugli esuberi già stipulati con Vodafone, questa operazione non vada a inficiare sull’occupazione”. Alla sfida è atteso l’amministratore delegato della nuova società, Walter Renna (già ad di Fastweb da ottobre 2023). La neoazienda ha precisato che i marchi attualmente in uso, ossia Fastweb, Vodafone e ho. continueranno ad essere utilizzati a livello commerciale.
Effetto domino e impatto sui consumatori
Importante è infine anche l’impatto che l’acquisizione potrebbe avere sui consumatori, considerando quanto essa corra il rischio di influenzare la concorrenza, i prezzi e la struttura del settore. Da un lato, la nascita del nuovo gigante potrebbe dare il via a un effetto domino, spingendo anche altri operatori a consolidare le proprie posizioni attraverso fusioni o acquisizioni utili a mantenere o accrescere la propria competitività. Dall’altro, il nuovo soggetto potrebbe mettere in campo nuove strategie aggressive sui prezzi, per convincere sempre più clienti a scegliere i propri servizi e ingrandire la propria quota di mercato.
Nonostante gli iniziali vantaggi, per i consumatori tutto questo significherebbe alla lunga confrontarsi con un mercato uniformato dal punto di vista dell’offerta al pubblico e composto da un numero esiguo attori, pochissimi dei quali piccoli e indipendenti, con il rischio di avere non solo meno scelta, ma anche minori tutele. Per esempio, rimanendo in poche, le aziende potrebbero ridurre gli investimenti nell’innovazione e nel miglioramento della qualità dei propri servizi e proporre un’offerta tecnologica meno avanzata.
Nell’immediato, c’è infine un dettaglio non trascurabile: in alcuni casi, operazioni di tale portata comportano complesse integrazioni di sistemi e infrastrutture, durante le quali i consumatori potrebbero subire disservizi di vario genere. Si pensi, a titolo esplicativo, a eventuali interruzioni nel servizio o a difficoltà nell’assistenza clienti. Intanto, il nuovo marchio
