venerdì, Marzo 14, 2025

Isee, ecco come cambia con il decreto del governo

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Tra i cambiamenti portati in seno dal 2025 c’è anche l’entrata in vigore dei nuovi criteri per il calcolo dell’indicatore della situazione economica equivalente, l’Isee. Sul proprio sito ufficiale, il governo ha infatti reso noto di aver modificato la normativa che fissa le regole sulla revisione delle modalità di calcolo e sui campi di applicazione dello strumento utilizzato dalle famiglie italiane per accedere ai bonus, ai sostegni e, in generale, a tutte le misure assistenziali erogate dallo Stato e dagli enti locali. Vediamo quali sono le principali novità introdotte dall’esecutivo.

Le novità

Una delle principali novità riguarda per esempio i titoli di Stato. L’esecutivo guidato da Giorgia Meloni ha stabilito che il valore di questi ultimi e dei prodotti finanziari di raccolta del risparmio che prevedono l’obbligo di rimborso assistito dalla garanzia dello Stato (come i buoni fruttiferi postali e i libretti di risparmio postale) debba essere escluso dalla determinazione dell’Isee, a patto che non superi la soglia dei 50mila euro.

Novità anche sul fronte dell’assistenza. I nuclei familiari al cui interno sono presenti persone con disabilità o non autosufficienti vedranno invece esclusi dal calcolo dell’indice di ciascun componente ogni trattamento assistenziale, previdenziale e indennitario percepito a qualunque titolo dalle pubbliche amministrazioni e che sia possibile mettere in relazione alla stessa condizione di disabilità, comprese le carte di debito. Per ogni membro portatore di disabilità media, grave o non autosufficiente sarà, inoltre, attribuita una maggiorazione pari a 0,5 al parametro della scala di equivalenza.

Come sempre avviene nelle fasi di transizione tra la vigenza di una normativa precedente e quella delle regole previste dalle modifiche, il governo ha disciplinato quanto attiene alle condizioni preesistenti. In particolare, le attestazioni Isee già rilasciate resteranno valide ai fini dell’accesso alle prestazioni sociali agevolate fino alla loro naturale scadenza. Allo stesso tempo, le famiglie potranno richiederne una nuova, calcolata in base alle regole poste dal nuovo dpcm.

A cosa serve l’Isee

Vediamo ora a cosa serve l’Isee. L’indicatore ha una funzione ben precisa nell’ordinamento italiano: serve, infatti, a valutare e confrontare la situazione economica dei nuclei familiari nel momento in cui questi ultimi richiedono una prestazione sociale agevolata, come per esempio bonus e agevolazioni fiscali.

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