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Divertenti, scherzosi, direttamente legati a meme e tendenze del momento su internet. È così che nascono i meme coin, valute digitali che rappresentano una categoria unica nel panorama delle criptovalute: a differenza di quelle più comuni, esse vedono mutare il proprio valore in base all’attenzione e al supporto degli utenti dei social media e delle comunità online.
Sono stati proprio Facebook, X e le altre piattaforme a far crescere rapidamente la popolarità dei meme coin anche e soprattutto per via della partecipazione diretta e all’esposizione di figure pubbliche influenti, come per esempio Elon Musk e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che alla vigilia del suo secondo insediamento ha lanciato $Trump. Una popolarità spesso effimera, poiché foriera di grande volatilità e di seri rischi per gli investitori: non a caso, da alcuni vengono chiamati shitcoin. E ogni traduzione è superflua.
Come funzionano i meme coin
Come succede per le altre criptovalute, anche i meme coin si basano su blockchain decentralizzate, come per esempio Ethereum o Solana, e sono scambiati senza intermediari garantendo trasparenza e sicurezza. C’è però una differenza profonda relativamente alla loro utilità: essi non sono impiegati come riserva, né a supporto di contratti intelligenti. Il loro valore è piuttosto determinato dalla speculazione e dal comportamento delle comunità di riferimento.
Il dogecoin
Il meme coin più iconico e probabilmente più conosciuto è il dogecoin. Nato nel 2013 proprio come parodia delle criptovalute già esistenti da un’idea di Jackson Palmer e Billy Markus, si guadagnò da subito un suo spazio soprattutto grazie alla community “Dogemarket” su Reddit. Il suo logo raffigura un cane shiba inu con espressioni buffe, traendo spunto da quello che all’epoca era forse il più diffuso dei meme online.
Nonostante le sue origini scherzose, il dogecoin ha conquistato nel tempo un numero importante di ammiratori, vedendo il suo valore esplodere nel 2021, in occasione del sostegno pubblico mostrato da Elon Musk. Il magnate sudafricano definì infatti il token “la criptovaluta del popolo” e, a inizio febbraio, Tesla acquisì criptovalute per 1,5 miliardi di dollari. In primavera, il valore di dogecoin salì al proprio picco di 0,52 dollari.
L’Official Trump
Tra il 19 e il 20 gennaio, il lancio di $Trump ha dimostrato come i meme coin possano essere utilizzati anche a scopi politici o promozionali. Introdotta infatti proprio in occasione del secondo giuramento di Donald Trump come presidente degli Stati Uniti, la moneta digitale ha rapidamente guadagnato attenzione, raggiungendo un picco di oltre 72 euro per singola azione in ventiquattro ore. Anche Melania Trump ha lanciato la sua criptovaluta, $Melania, che ha raggiunto un valore di mercato inferiore ma comunque significativo.
Altri meme coin
Oltre al dogecoin e ai progetti associati alla famiglia Trump, esistono centinaia di altri meme coin, molti dei quali ispirati a meme specifici o personaggi di fantasia. Shiba Inu (Shib) è per esempio uno dei principali concorrenti del dogecoin, anche per “missione”: i suoi fondatori lo hanno infatti definito “dogecoin killer“. Lanciato nel 2020, Shib ha guadagnato popolarità grazie a una strategia di marketing aggressiva.
Altri esempi includono Floki Inu (Floki), nato da una citazione di Elon Musk, e Pepe (Pepe), basato sul famoso meme della rana Pepe. Nonostante la loro popolarità, la maggior parte di questi progetti non offre alcuna funzionalità tecnica avanzata.
Controversie e truffe
La crescita esplosiva dei meme coin ha attirato non solo investitori, ma anche soggetti con intenti fraudolenti. Una delle truffe più comuni associate a questa categoria è per esempio il pump and dump, uno schema che prevede di gonfiare il prezzo di una moneta digitale prima del suo lancio, per poi venderla selvaggiamente allo scopo di trarne profitto.