mercoledì, Gennaio 22, 2025

Trump ha salvato TikTok, per ora

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Così facendo salviamo TikTok, facciamo in modo che rimanga in buone mani e gli permettiamo di rimanere in piedi – ha scritto Trump –. Senza l’approvazione degli Stati Uniti non esiste TikTok. Con la nostra approvazione, vale centinaia di miliardi di dollari, forse migliaia di miliardi“.

ByteDance e TikTok non hanno ancora reagito pubblicamente alla proposta di Trump. Durante la cerimonia di firma dei primi atti ufficiali del suo secondo mandato, il presidente americano si è detto convinto che l’amministratore delegato di TikTok, Shou Zi Chew, avrebbe molto apprezzato l’idea, aggiungendo che nelle trattative potrebbero essere coinvolte anche aziende private. “Penso che ci siano molte persone interessate a TikTok con gli Stati Uniti come partner“, ha commentato Trump.

L’ordine esecutivo non cita la cessione di TikTok, ma sottolinea che la tregua di 75 giorni rappresenta una “opportunità di determinare il percorso appropriato in modo ordinato“.

Gli ultimi caotici giorni di TikTok

La mossa di Trump fa seguito al duro colpo inferto a TikTok dalla Corte Suprema degli Stati Uniti, che il 17 gennaio aveva confermato la legittimità della legge che impone la vendita della piattaforma per evitare il divieto a livello nazionale, peraltro a soli due giorni dalla sua entrata in vigore.

Poco prima della mezzanotte di sabato, gli utenti di TikTok negli Stati Uniti hanno ricevuto una notifica che li avvisava che il social non era più disponibile a causa della legge. Apple e Google hanno rimosso l’applicazione dai loro app store, insieme ad altri servizi di ByteDance, tra cui CapCut, Lemon8 e Marvel Snap. TikTok è stata irraggiungibile nel paese per circa 15 ore prima che la società diffondesse una dichiarazione in cui annunciava il suo ritorno.

In accordo con i nostri service provider, TikTok sta ripristinando il servizio. Ringraziamo il presidente Trump per aver fornito la necessaria chiarezza e aver garantito ai nostri fornitori di servizi che non subiranno alcuna sanzione, facendo arrivare TikTok a oltre 170 milioni di americani e permettendo a oltre 7 milioni di piccole imprese di prosperare“, ha scritto la società in un comunicato pubblicato nella serata del 19 gennaio.

Negli Stati Uniti la legge sul divieto di TikTok ha scontentato entrambi gli schieramenti. “Sono a Washington DC a fare riunioni per cercare di far revocare il ban di TikTok“, ha scritto per esempio su X il rapper Soulja Boy, che si trovava nella capitale per esibirsi a una festa per l’insediamento Trump organizzato dall’industria delle criptovalute.

E ora?

Negli ultimi mesi diversi investitori americani hanno preso in considerazione l’acquisto di TikTok. Tra questi ci sono anche Frank McCourt, ex proprietario della squadra di baseball dei Los Angeles Dodgers, Steven Mnuchin, segretario al Tesoro durante la prima amministrazione Trump (McCourt in particolare ha presentato un’offerta formale dopo la decisione della Corte suprema, tramite la sua no-profit Project liberty). Ma alle trattative per un accordo con il governo cinese è stato accostato anche il nome di Elon Musk.

Il 20 gennaio Trump ha anche ventilato l’ipotesi di dazi contro la Cina come ritorsione nel caso in cui il governo del paese si rifiutasse di negoziare un accordo che plachi i timori statunitensi legati a TikTok in tema di sicurezza nazionale. “Non dico che lo farei, ma certamente si potrebbe fare“, ha detto il presidente.

Questo articolo è apparso originariamente su Wired US.

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