martedì, Aprile 15, 2025

Acido glicolico, a cosa serve e come funziona questo esfoliante naturale?

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L’acido glicolico è sempre più in voga. Ingrediente immancabile per peeling, sieri e creme esfolianti. Naturale e sicuro, promette una pelle più luminosa, uniforme, e pronta per trattamenti successivi. È di moda ormai da diversi anni. Ma nel caso ancora non lo conosceste, e vi steste chiedendo cosa sia e come va utilizzato, eccovi una min-iguida sull’acido glicolico, e il suo ruolo nella skincare.

Acido glicolico: di cosa parliamo?

È noto anche come acido idrossiacetico. Fa parte degli alfa-idrossiacidi, anche noti – insieme ai beta-idrossiacidi – come acidi della frutta, di cui rappresenta la molecola di dimensioni minori. Viene classificato tra gli esfolianti chimici, e come suggerisce il nome, viene estratto da fonti vegetali come la barbabietola e la canna da zucchero, o gli acini di uva acerbi. E come tutti gli acidi della frutta, è un composto corrosivo impiegato in cosmetica per le sue capacità esfolianti, che approfondiremo tra poco. A temperatura ambiente si presenta come un solido incolore e inodore, ed è solubile in acqua e in altri liquidi, al cui interno viene solitamente utilizzato a fini cosmetici.

Come funziona?

L’acido glicolico ha un’eccellenza capacità di penetrare gli strati della pelle, ed è per questo che viene considerato uno dei migliori esfolianti chimici oggi disponibili. La sua azione cosmetica è dovuta alla reazione che avviene tra l’acido glicolico e lo strato epidermico superiore, che indebolisce le proprietà leganti dei lipidi che tiene uniti i corneociti, ovvero le cellule morte che rappresentano lo strato più esterno della nostra pelle. Questo produce l’esfoliazione degli strati superficiali della pelle, portando diversi benefici estetici, e permette di risolvere anche la presenza di imperfezioni e gli effetti di alcune patologie dermatologiche.

Acido glicolico, a cosa serve

Il primo effetto positivo degli esfolianti è di tipo estetico. Rinnovando lo strato esterno dell’epidermide è possibile infatti eliminare macchie e difformità di colore, restituire lucentezza ed elasticità alla pelle. L’eliminazione delle cellule morte superficiali determina inoltre una velocizzazione del turnover cellulare, espinge i fibroblasti a produrre più collagene ed elastina, che rassodano la pelle, e aiutano a ridurre le rughe e i segni dell’acne. Proprio per questo, gli esfolianti chimici come l’acido glicolico vengono utilizzati anche nel trattamento delle cicatrici visibili, delle occhiaie, nella regolazione del sebo nelle pelli grasse, e nella cura di vere e proprie patologie dermatologiche (sotto supervisione del dermatologo), come la psoriasi, la dermatite seborroica e la cheratosi.

Come si usa l’acido glicolico

In cosmetica, l’acido glicolico viene utilizzato in concentrazioni ridotte, intorno al 10-15%, all’interno di prodotti esfolianti come peeler e creme. In questa forma si può utilizzare quotidianamente, applicando il prodotto sulla pelle pulita e asciugata, e massaggiando poi la cute delicatamente per favorirne l’assorbimento. Solitamente si procede poi con l’utilizzo di idratanti e sostanze lenitive, all’interno della cosiddetta skin care quotidiana. Viene utilizzato anche in medicina estetica a concentrazioni molto più elevate, tra il 30 e l’80%, da utilizzare sotto supervisione medica.

Trattandosi di una sostanza chimicamente attiva, l’acido glicolico presenta anche qualche controindicazione che è importante tenere a mente se si decide di provarlo. Innanzitutto ha un effetto fotosensibilizzante, ed è quindi raccomandato di non utilizzarlo se si prevede di esporsi al sole nei mesi caldi, se non ricorrendo al giusto quantitativo di protezione solare. Pelli sensibili e allergiche potrebbero inoltre risentire dell’intenza azione dell’acido glicolico (per questo si suggerisce di applicarlo prima su una piccola porzione di pelle per assicurarsi che non compaiano reazioni avverse). In questi casi, gli esperti di Aideco (Associazione italiana dermatologia e cosmetologia) suggeriscono l’utilizzo di prodotti meno aggressivi, come l’acido mandelico (estratto dalle mandorle amare) o gli esfolianti enzimatici, più delicati e adatti anche alle pelli sensibili.

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