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“Ciascuna area presenta delle peculiarità, attraverso processi di co-design, abbiamo quindi scelto di coinvolgere le comunità per dare ascolto a necessità e dubbi specifici e individuare assieme la strategia migliore – spiega il ricercatore di Eurac Research Andrea Omizzolo – i processi partecipativi sono sempre dispendiosi, ma in questo momento cruciale, sono l’unico investimento che valga indiscutibilmente la pena fare”.
Mappare vulnerabilità, seminare consapevolezza
BeyondSnow già nasceva teoricamente “partecipativo” ma, al momento di applicarlo, è servito cercare la reale partecipazione. O suscitarla. “La prima sfida è stata il creare consapevolezza, mostrare che nell’area c’era un problema: nonostante l’evidenza e i dati, c’è ancora tanta gente che purtroppo non lo crede vero – racconta Omizzolo – il cavallo di Troia per penetrare nelle comunità locali è stata la mappa interattiva”.
A ogni amministratore pubblico e a ogni singolo abitante è stata quindi consegnata questa prima panoramica con gli effetti della crisi climatica su tutto l’arco alpino. Non una “semplice” cartina del meteo della stagione, ma uno strumento su cui visualizzare il grado di vulnerabilità e di rischio di ogni singolo comune. Rischio di assenza neve, ma non solo, anche di esclusione o povertà sociale, di isolamento, di crisi economica e strutturale.
Per realizzarla, infatti, sono stati considerati diversi tipi di dati tra cui anche la presenza di foreste di protezione o la percentuale di anziani sul totale della popolazione. “Abbiamo sfruttato molti indicatori presenti in altri progetti europei e i dati di Copernicus per le condizioni meteo climatiche, ma non è comunque stata un’impresa banale – racconta Omizzolo – in alcune aree era impossibile recuperare dati su scala comunale o andare molto indietro con gli anni per quelli meteo. A volte li abbiamo dovuti ricavare apposta”.
Ram, tecnologie per resilienza personalizzata
Messi di fronte al loro destino, ma con la consolazione di poterlo condividere con altre situate in ogni Paese ospitante le Alpi, le singole aree hanno cominciato a guardarsi attorno disorientate. Provando a immaginare il proprio futuro senza neve, assieme al team di progetto hanno poi pian piano costruito una strategia che calzasse su di loro al meglio. Per evitare di perdere tempo e sprecare eventuali investimenti raccolti per la propria conversione economica e turistica.