martedì, Aprile 29, 2025

No lives matter, la violenta rete criminale che imperversa tra Europa e Stati Uniti

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Baron Martin, un cittadino di Tucson, in Arizona, è stato accusato da un tribunale federale statunitense di cyberstalking e di sfruttamento sessuale di minore, con l’aggravante della produzione di materiale pedopornografico. Stando ai documenti in possesso del tribunale, il governo americano avrebbe accusato l’uomo, noto online col nickname di “Convict”, di aver istigato l’omicidio della nonna di una delle sue vittime. Conoscete qualcuno qui che sia disposto a rapire o a sparare qualcuno? Mi serve far fare il trattamento Tobbz a una nonna, avrebbe scritto in un server Discord .

Sempre a quanto emerge dai documenti di un tribunale, Martin sarebbe anche l’autore di una guida molto dettagliata su come adescare le persone a scopo di estorsione, che è circolata parecchio nei canali di 764. Secondo L’Fbi, l’uomo si sarebbe vantato online della sua efficacia, salvo poi dichiararsi non colpevole in sede di giudizio.

Molas di Rand Europe sostiene che il percorso compiuto da Martin ricalca uno schema frequente nel mondo di Com/764. “Si parte con piccole trasgressioni, passando dal taccheggio alla rapina, agli abusi sui minori, fino ai crimini a mano armata, al rapimento e all’omicidio“, spiega.

A metà febbraio, Jairo Tinajero, un venticinquenne cittadino dell’Arkansas che ha fatto parte della frangia di 764 nota come 8884, si è dichiarato colpevole di creazione e spaccio di materiale pedopornografico e di sfruttamento di una minorenne a Louisville, nel Kentucky. Come recita il suo accordo di patteggiamento, ha confessato che aveva intenzione di uccidere la ragazza una volta che questa avesse smesso di assecondarlo, oltre ad aver divulgato informazioni personale su di lei e la sua famiglia nei server di 764, aver tentato di comprare un fucile d’assalto e aver progettato un omicidio con altri membri del network.

Tinajero ha poi ammesso di aver preso parte ad alcune chat online di 764 in cui si discuteva degli attacchi, da realizzare “in zone densamente popolate, come i centri commerciali o altri occasioni e luoghi affollati”, allo scopo di “destabilizzare la società e causare il crollo dei governi e dello stato di diritto“.

Più di recente, il neonazista Aidan Harding ha evocato il 764 durante un’udienza in un tribunale americano a metà febbraio, dove era accusato di possesso di materiale pedopornografico. Oltre ad aver partecipato a manifestazioni pubbliche che hanno visto la presenza di una serie di gruppi estremisti riconducibili all’area di Pittsburgh, i procuratori del caso hanno sostenuto che tanto Aidan Harding quanto un altro uomo avevano mostrato un profondo interesse per il massacro di Columbine, arrivando addirittura a visitarne il memoriale in Colorado e a posare per una foto davanti a una bandiera con la svastica, vestiti come i due autori della strage.

L’escalation di violenze

I crimini descritti nelle cause giudiziarie di quest’anno fanno seguito a un’ondata di violenza legata a No lives matter che va avanti ormai da mesi. Lo scorso ottobre, secondo le autorità locali, un quattordicenne svedese avrebbe compiuto otto attacchi ai danni di altrettanti passanti ignari a Stoccolma. Stando alle informazioni diffuse da Svt, la radiotelevisione nazionale svedese, faceva parte di 764, dove era conosciuto con il nickname di “Slain”. I documenti diffusi dai membri del network su Telegram e su altre piattaforme mostrano una presenza della rete in Svezia, nel Regno Unito e in Bulgaria.

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