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Ma come fa ChatGPT a scegliere i prodotti consigliare? Perché una specifica macchina da caffè o una determinata sedia viene mostrata per prima quando l’utente digita la richiesta?
“[La nuova funzione] non cerca segnali specifici inseriti in un algoritmo“, sottolinea Fry, secondo cui lo shopping su ChatGPT non si baserà sulle parole chiave ma sarà un’esperienza più personalizzata e colloquiale. “Cerca di capire come le persone hanno recensito questo prodotto, come ne parlano, quali sono i pro e i contro“, spiega. Se un utente scrive a ChatGPT che preferisce comprare i vestiti neri da un determinato rivenditore, il chatbot memorizzerà l’informazione in modo da fornire raccomandazioni che corrispondono ai suoi gusti quando gli verrà chiesto un consiglio su quale camicia acquistare in futuro.
Per le sue recensioni ChatGPT attingerà da un mix di fonti online, tra testate giornalistiche e forum come Reddit; gli utenti potranno indicare al sistema AI cosa privilegiare.
Il futuro dell’affiliazione commerciale
Dal punto di vista degli editori, una delle principali domande sarà presumibilmente legata al funzionamento dei ricavi da affiliazione con la nuova modalità . Attualmente se una persona legge il nostro articolo sui migliori smartwatch in circolazione e decide di acquistarne uno attraverso il nostro link, Wired riceve una piccola parte dei ricavi, che aiuta a sostenere il nostro giornalismo. Cosa succederà a questi ricavi quando ChatGPT consiglierà uno smartphone economico che OpenAI ritiene valido perché è stato recensito bene da Wired, tra gli altri?
“Sperimenteremo un sacco di modi diversi“, dice Fry. Pur senza condividere piani specifici, il responsabile di Search ha detto che la priorità di OpenAI in questo momento è fornire raccomandazioni di alta qualità, e che in futuro l’azienda potrebbe testare diversi modelli di affiliazione. Una risposta simile è arrivata quando abbiamo chiesto se la nuova esperienza domanda può rappresentare un fattore di guadagno significativo a lungo termine.
Detto questo, OpenAI sembra avere obiettivi ambiziosi sul fronte delle entrate. Stando a quanto riportato da The Information, l’azienda punta a un fatturato di 125 miliardi di dollari entro il 2029: un salto notevolissimo rispetto ai circa 4 miliardi registrati l’anno scorso. Non è chiaro quanto l’azienda si aspetti che i ricavi derivanti dalle affiliazioni commerciali contribuiscano a questo obiettivo. L’amministratore delegato Sam Altman ha però ventilato l’idea che le commissioni possano aumentare le entrate dell’azienda in una recente intervista con Ben Thompson, autore della newsletter Stratechery.
Quest’anno OpenAI aveva già dimostrato di voler puntare sullo shopping. A fine gennaio la startup aveva lanciato un agente AI chiamato Operator, in grado di prendere il controllo del browser e aiutare gli utenti a fare acquisti o prenotare le vacanze. Alla fine del 2024, Perplexity, uno dei concorrenti di OpenAI nel settore delle ricerche web alimentate dall’intelligenza artificiale, ha lanciato Buy with pro, una funzione che consente di fare acquisti direttamente all’interno dell’app. Lo stesso Google shopping ha integrato una sezione ribattezzata “Ricerca con l’AI” per alcune query, che offre una sintesi delle recensioni online e dei prodotti consigliati.
Questo articolo è apparso originariamente su Wired US.