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Lugano punta forte sulle criptovalute

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Lunedì 9 maggio, decine di negozianti e imprenditori si sono riuniti in una sala di un centro congressi di Lugano, in Svizzera, per imparare a gestire i pagamenti in criptovalute. A parlare con loro, accanto a una schiera di commercialisti, imprenditori e funzionari comunali (tra cui anche il sindaco della città Michele Foletti) c’era Paolo Ardoino, responsabile tecnologico di Tether, la società che sta dietro a una delle stablecoin più popolari al mondo (una stablecoin è un tipo di criptovaluta il cui prezzo è ancorato a quello di valute in corso legale, come il dollaro). Il segretario comunale di Lugano, Robert Bregy, spiega che i commercianti presenti si sono rivelati “molto più interessati a questi nuovi tipi di pagamento di quanto ci aspettassimo“.

L’incontro fa parte dell’iniziativa Plan B di Lugano, lanciata nel marzo 2022 in collaborazione con Tether, che punta a fare della città un polo di innovazione nel settore delle criptovalute. Oltre a una serie di investimenti in programmi commerciali ed educativi sulla tecnologia blockchain e all’organizzazione di eventi di settore, l’elemento più appariscente del progetto è rappresentato dal fatto che la città inizierà ad accettare bitcoin, tether e la propria criptovaluta, Lvga, come metodo di pagamento per le tasse comunali e l’accesso ad alcuni servizi ed eventi pubblici. La città si è anche impegnata a incoraggiare e aiutare le imprese locali a includere su base volontaria queste criptovalute tra i metodi di pagamento accettati (un’impresa ardua, visto l’attuale crollo del prezzo del bitcoin).

Gli obiettivi di Plan B

La strategia mira esplicitamente ad attirare talenti tecnologici, aziende e proprietari di criptovalute in una città che, pur vantando panorami mozzafiato e un clima relativamente mite, è ancora indietro rispetto ad altre regioni della Svizzera in termini di crescita economica. Bregy afferma che finora il piano sembra aver funzionato, dato che Lugano è stata “assediata” da società di criptovalute, imprenditori e studenti intenzionati a trasferirsi in città. Lars Schlichting, un avvocato dello studio legale svizzero Kellerhals-Carrard specializzato nel settore delle criptovalute, riferisce che attualmente sta lavorando con “almeno dieci aziende, un numero molto più alto del solito“, tutte intenzionate a trasferirsi a Lugano.

Secondo Ardoino Plan B è un modo per stendere un “tappeto rosso” alle aziende e gli appassionati di criptovalute che vogliono venire a Lugano. La stessa Tether avrà un ruolo di primo piano: da quando il piano è stato annunciato, la società gestisce de facto il settore delle criptovalute della città, ed esercita una notevole influenza sulle fortune digitali di Lugano.

Lugano è ora in competizione con il Canton Zugo, una regione germanofona della Svizzera famosa per la sua attività nel settore delle criptovalute, che nel tempo ha acquisito il soprannome di Crypto Valley. Pur essendo piccolo e poco movimentato, il Canton Zugo ha imposte sul reddito delle società tra le più basse del paese, un aspetto che l’ha aiutata ad attrarre diverse organizzazioni di alto profilo nel campo delle criptovalute, in particolare la Ethereum Foundation. Il cantone permette inoltre di pagare le tasse locali in bitcoin o ether, la criptovaluta di Ethereum.

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