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Le rinnovabili sono un tema estremamente d’attualità , soprattutto in questo periodo dove i prezzi dell’energia sono aumentati a causa dello scoppio del conflitto in Ucraina. Al riguardo, negli ultimi giorni è arrivata la notizia che i ministri del clima, dell’ambiente e dell’energia dei Paesi del G7 hanno concordato, tra le altre cose, una serie di misure per mettere fine all’utilizzo del carbone e per spingere sull’utilizzo delle energie rinnovabili.
Stati Uniti, Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito, nel corso del G7 Clima e Energia di Berlino, hanno dunque posto le basi per accelerare il loro percorso verso l’utilizzo dell’energia pulita.
I Paesi del G7 si sono impegnati a mettere la parola fine ai finanziamenti alle centrali termoelettriche a carbone e gas all’estero entro la fine del 2022. Sono previste, comunque, delle eccezioni sempre in linea con il limite di 1,5 gradi e con gli obiettivi dell’accordo di Parigi.
Oltre a questo, molto importante l’impegno di arrivare a decarbonizzare la maggior parte della produzione elettrica entro il 2035, e la maggior parte dei trasporti su strada entro il 2030. Invece, per il settore marittimo e l’aviazione civile, l’obiettivo di decarbonizzazione è stato fissato al 2050. In ogni caso, i Paesi si sono impegnati ad aumentare in maniera importante i trasporti a basse o zero emissioni di carbonio come i trasporti pubblici, la mobilità condivisa e i treni. Inoltre, i Paesi si sono impegnati ad accelerare l’adozione di veicoli elettrici, finanziando le infrastrutture di ricarica.
Oltre a tutto questo, i Paesi del G7 si impegneranno alla costruzione di edifici a zero emissioni al 2030 o prima. Il fatto che si intenda arrivare a decarbonizzare la produzione di energia elettrica entro il 2035, significa che tutti i veicoli a batteria potranno sfruttare energia green per muoversi.
Entro il 2025, i ministri si sono impegnati a raddoppiare i finanziamenti per aiutare i Paesi in via di sviluppo ad allontanarsi dall’utilizzo dei combustibili più inquinanti come il carbone. Per quanto riguarda strettamente l’Italia, l’impegno è di abbandonare entro tre anni l’utilizzo del carbone per la produzione di energia. Soddisfatto dei risultati del summit, il Ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, ha dichiarato:
E’ stata una discussione estremamente densa e ne esce un comunicato buono, totalmente condiviso, che rappresenta un passo avanti rispetto al G20 dell’anno scorso, rispetto all’ultimo G7 e alla Cop 26. Ricordiamoci sempre che sono eventi internazionali, dove non possono esserci stravolgimenti da una puntata alla successiva, ma direi che è uscito un lavoro di concertazione molto buono e possiamo essere molto soddisfatti. E’ importante la connessione evidente fra politica estera e politica climatica.