venerdì, Dicembre 27, 2024

La spettacolare e inedita vista della galassia M74 dal James Webb Telescope

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Prendete tre immagini della stessa galassia del James Webb Telescope, sovrapponetele e otterrete un risultato ancor più spettacolare e senza precedenti. È quello che ha fatto Gabriel Brammer, un astronomo del Cosmic Dawn Center dell’università di Copenhagen, attirando da subito l’attenzione di molti, quando ha pubblicato il risultato su Twitter. 

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Sono un astronomo ma stavo guardando i dati di Webb per pura curiosità e interesse, e ho notato che la galassia Messier 74 era stata osservata proprio il giorno prima. Ho voluto scaricare i dati per vedere come appariva vista da Webb, perché avevo la sensazione che sarebbe stata spettacolare. Devo dire che è stato anche meglio di quanto sperassi” racconta a Wired Italia lo stesso Brammer.

Brammer ne parla quasi senza intenzionalità: dice di aver creato l’immagine unendo semplicemente tre dei quattro filtri in cui era stata osservata la galassia Messier 74 (M74) dallo strumento Mid-Infrared Instrument (Miri) del James Webb Telescope. “Non è stato niente di più che combinare quello che era lì, sotto gli occhi di tutti, e creare questa vista color viola”.

I dettagli dell’immagine

I tre filtri di cui parla Brammer – centrati a 7.7, 10 e 11.3 micron – erano stati scelti dai ricercatori che avevano richiesto le osservazioni perché corrispondono alle lunghezze d’onda dello spettro in cui domina l’emissione di idrocarburi policiclici aromatici, grandi molecole composte da anelli multipli di carbonio, con atomi di idrogeno attaccati alle estremità. Il calore dell’ambiente galattico in cui si trovano fa “muovere” gli atomi (li eccita) che compongono queste molecole in vari modi, provocando l’emissione di radiazioni a diverse lunghezze d’onda. Il colore viola che vediamo nell’immagine – sottolinea Brammer su Twitter – è quindi “reale”, perché queste molecole sono molto più brillanti e luminose nei canali del blu e del rosso rispetto al verde.

M74 è un target piuttosto inflazionato, fra astronomi e astrofili. La ragione è che è relativamente vicina – appena 35 milioni di anni luce nella costellazione dei pesci – ed è rivolta a noi perfettamente di faccia, che vuol dire che possiamo vedere chiaramente i suoi bracci di spirale avvolgersi attorno al nucleo e svolgersi verso lo spazio interstellare in senso antiorario.

Come vedevamo M74 prima di Webb

I tre filtri utilizzati in questa immagine sono unici perché disegnati apposta per il James Webb Telescope, ma la stessa galassia era stata osservata in precedenza da un altro telescopio infrarosso in orbita, Spitzer. Il telescopio era infatti dotato di un filtro centrato a 8 micron che poteva vedere le stesse emissioni. Come si può vedere dall’immagine che ha ri-twittato l’astronoma Allison Kirkpatrick (a sinistra quella di Brammer, a destra quella precedente di Spitzer) però, nonostante la bellezza di quest’ultima, quella di Webb a sinistra ha una risoluzione e una sensibilità molto maggiori, producendone una sorta di versione HD.

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