mercoledì, Febbraio 5, 2025

Dalle “scie chimiche” delle navi si possono capire molte cose

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In secondo luogo, l’inquinamento ha una notevole incidenza sul cambiamento climatico, che non viene studiata a sufficienza. Le emissioni delle navi sono estremamente dannose per l’ambiente perché compromettono la qualità dell’aria, nonostante la capacità delle scie di rifrangere parte dell’energia solare nello spazio rappresenti in realtà un beneficio.

Il paradosso dell’azione climatica 

Non tutti i tipi di inquinamento sono in grado di deviare l’energia solare come fa lo zolfo. Alcune forme, per esempio, la intrappolano. Altre tipologie, come le microplastiche, hanno caricato l’atmosfera di polveri sottili, che possono sia raffreddare che riscaldare il pianeta. Le scie lasciate dagli aerei, invece, sembrano perlopiù contribuire al riscaldamento (anche se l’effetto può essere attenuato volando a certe altitudini). Sia l’anidride carbonica che il metano, infine, fungono sostanzialmente da coperte isolanti, riscaldando il pianeta.

Dal momento che spesso si combinano, ridurre uno di questi agenti inquinanti può avere un effetto complesso. È uno dei paradossi dell’azione climatica: secondo le stime di un recente studio, diminuendo l’inquinamento atmosferico, compresi gli aerosol che deviano l’energia solare, l’umanità potrebbe aumentare il riscaldamento dovuto all’anidride carbonica dal 15 al 50 per cento.

In realtà, l’influenza degli aerosol rimane una delle aree della scienza climatica dove abbiamo meno certezze, racconta Hailong Wang, che studia queste dinamiche presso il Pacific Northwest National Laboratory. “Molti, moltissimi modelli faticano ancora a produrre una rappresentazione precisa di questi effetti allo scopo di prevedere i futuri cambiamenti climatici – spiega Wang, che non è stato coinvolto nel nuovo studio sulle scie delle navi –. Prima o poi, se riduciamo in modo significativo le emissioni di aerosol, ci aspettiamo alcuni effetti collaterali che portino a un ulteriore riscaldamento“.

Produrre dei modelli in grado di illustrare come questo si verificherà, tuttavia, è difficile, in parte perché l’inquinamento atmosferico non è distribuito in modo omogeneo in tutto il mondo: varia in modo significativo da regione a regione, può cambiare rapidamente a causa dei modelli meteorologici e, su periodi più lunghi,  a causa delle normative sulla qualità dell’aria. Anche se il nuovo studio ha preso in considerazione solo le scie delle navi, i ricercatori possono comunque usare i nuovi dati per confermare la validità dei modelli climatici, per esempio verificando se sono in grado di rappresentare accuratamente ciò che accade quando l’inquinamento da aerosol a livello locale crolla improvvisamente.

L’adozione da parte delle navi di un carburante a basso contenuto di zolfo non porterà a un calo enorme delle emissioni a livello globale, in quanto si tratta comunque di un combustibile fossile che brucia CO2; tuttavia, può offrire una piccola anticipazione degli effetti che una riduzione di un tipo specifico di inquinamento potrebbe avere sul riscaldamento, oltre che della complessità del problema.

Questo articolo è comparso originariamente su Wired US

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