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La linea di successione Targaryen funziona come nelle monarchie reali, la corona passa di padre in figlio, ma ci sono alcune peculiarità interessanti. In primo luogo, va ricordato che Aegon si è aggiudicato in modo molto realistico la corona con la forza, attraverso battaglie e conquiste, ma poiché i Targaryen possiedono i draghi, nessuno osa affrontarli o sfidarli. Ogni re deve avere almeno un figlio maschio che diventerà il proprio erede, ma può anche decidere a chi assegnare il diritto alla successione. Jaeharerys Targaryen, ad esempio, decide di scegliere il suo secondo figlio, Viserys, prima di scegliere come proprio successore la figlia del primo figlio, morto prima di lui, di nome Rhaenys: nota come La Regina che non fu mai. Viserys può contare su Rhaenyra, ma a fino a quel tempo nessuna donna era mai ascesa al trono di spade, quindi l’erede designato, almeno fino alla nascita del figlio di Aemma, restava suo fratello minore Daemon, ma le cose cambiano appena si scopre che il bambino è un maschio. Quando il piccolo muore, Daemon torna di nuovo a essere l’erede, ma commette l’errore di fare arrabbiare il fratello perché deride il figlio appena morto dopo averlo appellato come «Erede per un giorno», così viene bandito e Rhaenyra viene ufficialmente nominata alla successione. A questo punto qual è il problema? In quanto re, Viserys è obbligato a risposarsi e ciò significa la possibilità di avere altri figli. Se uno di questi fosse un maschio, la decisione del padre non significherebbe necessariamente che lei siederà sul trono, cosa che alla fine con un piccolo aiuto da parte della seconda moglie Alicent Hightower ci porta alla Danza dei Draghi.