giovedì, Dicembre 26, 2024

Tim, come funziona la vendita della rete

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Tre giorni decisivi per il futuro di Tim. Nelle giornate del 3, 4 e 5 novembre il cda della società di telecomunicazioni ha approvato a maggioranza l’offerta vincolante del fondo statunitense Kohlberg Kravis Roberts & Co (Kkr) per Netco, lo spin-off della società di telecomunicazioni che comprende, oltre alla rete fissa, anche Fibercop, azienda della fibra di cui il fondo è peraltro già socio.

Come funziona

In particolare, i prossimi passaggi prevederanno innanzitutto il conferimento in Fibercop da parte di Tim di un ramo d’azienda che comprende le attività relative alla rete primaria e all’attività wholesale nonché l’intera partecipazione nella controllata Telenergia. Contestualmente Optics Bidco, veicolo controllato da Kkr, acquisterà l’intera partecipazione detenuta da Tim in Fibercop. Al closing dell’operazione sarà inoltre definito un accordo quadro che regolerà i servizi che saranno resi da Netco a Tim e quelli che viceversa sarà Tim a dover rendere a Netco.

Il cda, sempre a maggioranza, ha inoltre deliberato che la decisione sul tema sia di competenza esclusiva del consiglio stesso, che ha dunque dato mandato all’amministratore delegato del gruppo Pietro Labriola di finalizzare e sottoscrivere i contratti vincolanti dell’offerta. Quest’ultima valorizza Netco, esclusa Sparkle, azienda che si occupa di cavi sottomarini, per 18,8 miliardi di euro, cifra che potrebbe aumentare fino a un totale di 22 miliardi considerando eventuali incrementi derivanti dal potenziale trasferimento di parte del debito a Netco e da earn-out legati al verificarsi di determinate condizioni. L’obiettivo è chiudere l’operazione Netco entro l’estate del 2024.

Come riporta il Corriere delle comunicazioni, oltre alla creazione di Netco, il piano industriale presentato dall’ad Pietro Labriola nel 2022 prevedeva anche quella di ServiceCo, newco comprensiva di Noovle, Telsy, il business consumer, Olivetti e Tim Brasil.

Due anni di lavoro a testa china – ha affermato Labriolasi chiudono con una decisione storica: dare il via alla nascita di due società con nuove prospettive di sviluppo. Entrambe saranno il punto di riferimento per la trasformazione digitale del nostro Paese perché, grazie a questa operazione, potranno accelerare lo sviluppo tecnologico nel settore delle telecomunicazioni”.

La cessione della rete a un investitore infrastrutturale come Kkr – ha aggiunto il presidente del gruppo Salvatore Rossi – ha trovato anche l’apprezzamento del governo, che sosterrà questa operazione con ingenti risorse; ridà una prospettiva di crescita al gruppo Tim”.

Cosa succede ora

Innanzitutto occorre ora capire come si muoverà Kkr su Sparkle. C’è tempo fino al 5 dicembre per presentare una proposta migliorativa. Poi come sarà articolata e quale sarà il piano industriale della società dei servizi che rimarrà dallo scorporo della rete. E se dentro Netco arriverà anche la rete oggi in mano a Open Fiber, creando così una società unica delle reti di telecomunicazione in Italia. Osservato speciale è Vivendi, società francese che ha il 23,75%, che ha contestato il voto del cda e promette una battaglia legale senza esclusione di colpi contro la decisione di conferire la rete al fondo statunitense.

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