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Un aiuto contro la violenza di genere può arrivare anche dalla tecnologia. È il caso di “Mobile Angel”, uno smartwatch pensato per fornire sostengo alle donne in pericolo. La sperimentazione è durata un anno, ed è stata portata avanti con la collaborazione dei comandi provinciali dei carabinieri di Milano, Napoli e Torino, della Fondazione Vodafone Italia, di Soroptimist International club di Napoli, Milano alla Scala, Milano Fondatore e Torino. Il progetto, nato nel 2018, poteva essere potenziato e testato.
Per questo motivo nel 2022 sono stati distribuiti 50 braccialetti tra le province di Milano, Torino, Napoli e Ivrea ad altrettante donne che avevano segnalato in passato situazioni critiche. Tra le partecipanti al progetto, i casi di violenza erano diversi: da chi aveva già subito aggressioni e atti persecutori da parte di conviventi o ex compagni, a chi, per esempio, subiva le conseguenze di un rapporto degenerato tra medico e paziente, fino alla madre che in più occasioni aveva subito aggressioni da parte del figlio convivente e tossicodipendente, affetto da patologie psichiatriche.
Come funziona
“Mobile Angel” è un dispositivo connesso allo smartphone su cui è installata un’applicazione dedicata che è in grado di attivare una richiesta di intervento ai carabinieri. Dopo un anno di sperimentazione, il monitoraggio ha dimostrato che il dispositivo riesce ad avere una doppia efficacia: le donne si sentono più sicure e l’arrivo tempestivo delle volanti è un deterrente per gli aggressori. “In almeno un’occasione il dispositivo si è rivelato fondamentale per tutelare la vittima vulnerabile – racconta durante la conferenza stampa di presentazione dei risultati il xomandante provinciale dei Carabinieri di Milano, Pierluigi Solazzo -. Proprio qui a Milano, l’attivazione dell’allarme ha consentito il tempestivo intervento di un equipaggio del Nucleo radiomobile, inducendo lo stalker ad allontanarsi repentinamente alla vista della pattuglia”.
Il dispositivo si può attivare schiacciando un pulsante sull’orologio. L’allarme può anche essere inviato automaticamente anche quando avvengono movimenti che risultano anomali rispetto al comportamrnto della persona che l’indossa, come una caduta o uno strattone. L’invio della pattuglia sul posto avviene grazie alla localizzazione con il gps, ma si attiva anche una chiamata a un operatore, un ufficiale di polizia giudiziaria, che conosce il caso e cercherà di capire la situazione in corso. Uno strumento quindi che può essere un aiuto nel contrasto alla violenza di genere. “Le rilevazioni statistiche delle forze di polizia confermano, nel recente periodo, il preoccupante numero dei reati riconducibili alla violenza di genere – aggiunge il comandante Solazzo – tuttavia frutto di una maggiore consapevolezza delle vittime con una accresciuta propensione alla denuncia”.
E proprio su questo punto interviene anche la procuratrice aggiunta Maria Letizia Mannella, a capo del pool Tutela della famiglia, dei minori e di altri soggetti deboli, che lancia un appello alle vittime di reati come stalking e maltrattamenti: “Avvisate le forze ordine e non temete di chiedere di aiuto. Bisogna avere fiducia”. Fondazione Vodafone, tra i partner del progetto Mobile Angel, da tempo impegnata nel contrasto alla violenza di genere, mette anche a disposizione l’applicazione “Bright Sky”, che fornisce informazioni sui diversi tipi di violenza oltre a una mappatura dei servizi di supporto che si occupano di maltrattamenti, sul territorio e a livello nazionale. Su ogni pagina dell’applicazione è possibile attivare con un tocco la chiamata rapida al 112.
