giovedì, Dicembre 26, 2024

Squid Game: La sfida, almeno due concorrenti avrebbero fatto causa alla produzione

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Da pochi giorni su Netflix è sbarcato Squid Game: La sfida, il reality game che prende spunto dalla popolarissima serie coreana di Hwang Dong-hyuk riprendendone il meccanismo solo con persone comuni: sono infatti 456 i concorrenti che si sfidano in prove durissime e ad eliminazione progressiva fino all’individuazione dell’unico “superstite” che si porta a casa l’esorbitane montepremi di 4,56 milioni di dollari. Anche se ovviamente, a differenza della serie originale, chi perde nei vari giochi non viene eliminato fisicamente, fin da subito sono emerse indiscrezioni di condizioni inumane sul set del reality, che ora si sono concretizzate in una vera e propria azione legale. Secondo quanto riportato da alcune testate britanniche e americane almeno due concorrenti avrebbero fatto causa a Netflix per aver subito “lesioni da ipotermia e danni nervosi in conseguenza delle scarsa condizioni sanitarie e degli standard di sicurezza sul set”.

Le accuse

Da quello che ci è stato detto i produttori hanno superato il limite della sicurezza in favore dell’intrattenimento”, ha dichiarato l’avvocato Daniel Slade che avrebbe mosso causa per conto della Express Solicitors in riferimento alle condizioni in cui gli episodi sono stati girati lo scorso gennaio in strutture poco fuori Londra. Già all’epoca voci vicine alle riprese parlavano di condizioni davvero difficili, con temperature glaciali e concorrenti lasciati per ore ad attendere al gelo: si tratterebbe in particolare della registrazione del segmento Un, due, tre stella, che nella puntata in onda dura solo qualche minuto ma che avrebbe richiesto ore e ore di registrazioni, con i partecipanti esposti appunto a temperature proibitive (“fino a far diventare le mani viola“, reciterebbero alcune testimonianze.

Non è chiaro, però, se questa azione legale sia stata effettivamente presentata oppure al momento solo annunciata per cavalcare il clamore legato a questa Squid Game: La sfida. I portavoce di Netflix, infatti, hanno negato che qualsiasi dei concorrenti abbia fatto causa: “Prendiamo la sicurezza dei nostri concorrenti estremamente sul serio”, si legge in un comunicato delle scorse ore. Già all’inizio dell’anno ogni accusa di maltrattamento dei concorrenti era stata spedita al mittente dalla piattaforma di streaming, e di recente in un’intervista all’Hollywood Reporter il produttore esecutivo John Hay ha confermato: “Quella di Un, due, tre stella è stata una ripresa complessa, era una giornata fredda e ci abbiamo messo molto. Ma abbiamo preparato e ci siamo presi cura di tutti”.

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