giovedì, Dicembre 26, 2024

La Cina parte a caccia di campioni sul lato nascosto della Luna

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I tempi in cui si parlava dell’entrata in gioco dell’agenzia spaziale cinese (CNSA) nello scacchiere spaziale sono ormai lontani. La Cina è ormai entrata a pieno titolo tra le potenze spaziali mondiali, intraprendendo moltissime imprese che in passato hanno determinato, in questo settore, l’egemonia statunitense in primis, ed europea e russa in seconda battuta. La Cina oggi ha la sua Stazione Spaziale (la Tiangong), i suoi razzi (i Lunga Marcia), i suoi astronauti (i taikonauti), le sue missioni interplanetarie verso le più varie destinazioni (Tianwen), i suoi telescopi spaziali (Xuntian) e molto altro. Importante più che mai in questo periodo storico è però la presenza sulla Luna, che l’agenzia spaziale cinese sta facendo sentire con il programma Chang’e. Sta per partire la sesta missione di questo programma.

Un’illustrazione della stazione spaziale cinese Tiangong

Le missioni Chang’e

Chang’e è il programma di esplorazione lunare cinese che porta il nome della dea lunare della mitologia cinese. Il primo passo è stato quello di Chang’e-1 e 2, lanciati nel 2007 e nel 2010, due satelliti entrati in orbita attorno alla Luna. Chang’e 3 e 4 sono invece stati due coppie lander e rover che nel 2013 e 2019 sono arrivate sulla superficie lunare. Il rover di Chang’e-4, Yutu-2, è ancora attivo ed è il rover lunare più longevo di sempre. La missione è stata la prima a sperimentare un atterraggio morbido sul lato nascosto della Luna. Prima di questa missione è stato lanciato un altro satellite, Queqiao, necessario per le comunicazioni tra il rover e il segmento di terra. La terza fase è invece quella delle missioni sample-return: Chang’e-5 è stata la prima missione cinese ad aver raccolto e riportato campioni di rocce lunari a Terra. Nel 2020 ha raccolto 1,7 chilogrammi di campioni riportandoli a casa con successo. Ora è arrivato il momento di Chang’e 6, missione gemella della 5 che per la prima volta raccoglierà materiale dal lato nascosto della Luna. Arriveranno poi le Chang’e-7 e 8, previste per il 2026 e il 2028 rispettivamente che getteranno le fondamenta per la International Lunar Research Station, una base lunare guidata dalla Cina a cui partecipano anche altre nazioni (Russia, Venezuela, Belarus, Azerbaijan, Pakistan, Sud Africa ed Egitto).

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