sabato, Dicembre 21, 2024

Le nuove norme anti-pirateria sono ancora peggio di quanto si pensasse

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Non solo una svolta “autoritaria” per bloccare i pirati che trasmettono in streaming la Serie A: gli emendamenti del governo approvati in questi giorni contengono un errore clamoroso che rischia di rendere la vita impossibile agli operatori del web e intasare le procure con miliardi di segnalazioni perfettamente inutili.

Il peccato originale alla base di questo pasticcio può essere definito come un “eccesso di zelo”. L’emendamento proposto dai Senatori Dario Damiani (Forza Italia); Guido Quintino Liris e Antonella Zedda (Fratelli D’Italia), infatti, rischia di trasformarsi nel più clamoroso dei boomerang, che potrebbe creare un vero terremoto nella gestione di Internet e (non ultimo) intasare le procure di mezza Italia.

La nuova norma è stata inserita nel cosiddetto “Decreto Omnibus”, quello che ogni anno viene utilizzato per sistemare qualche legge qui e là. Al trio Damiani-Liris-Zedda, in particolare, sembra essere stato affidato il compito di mettere qualche pezza al famigerato Piracy Shield, attraverso due emendamenti al decreto che hanno già sollevato un vespaio di polemiche.

Il dettaglio che fa saltare il banco

Riassumiamo: l’emendamento, approvato da Senato e Camera, modifica la legge 22 aprile 1941, n. 633 per la “Protezione del diritto d’autore e di altri diritti connessi al suo esercizio”, prevedendo nuovi obblighi per tutti i soggetti che gestiscono il traffico sul web. Obblighi che, se non rispettati porterebbero a una condanna penale di un anno di carcere. In sintesi aziende come Google; Cloudflare; Akamai (e chi più ne ha più ne metta) con la modifica alla legge sarebbero obbligati a segnalare ogni singolo evento che possa essere collegato a una violazione del diritto d’autore.

L’attenzione dei commentatori si è concentrata, ovviamente, sulle violazioni del copyright. Nella nuova norma, però, c’è molto di più. Gli estensori dell’emendamento, infatti, hanno voluto esagerare e hanno deciso di allargare l’applicazione anche ad altri reati. In particolare si parla di “condotte penalmente rilevanti ai sensi della presente legge, dell’articolo 615-ter o dell’articolo 640-ter del codice penale”.

Di che si tratta? Sono i reati di “Accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico” e “Frode informatica”. Insomma, qualsiasi attacco informatico. E non solo quelli che sono andati a buon fine. Tutti. Compresi quelli semplicemente “tentati”. Il testo dell’emendamento, infatti, parla dei casi in cui gli operatori “sanno, sospettano o hanno motivi ragionevoli per sospettare che siano in corso o che siano state compiute o tentate condotte penalmente rilevanti…

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