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Un team internazionale della Nasa ha scoperto un esopianeta di un tipo rarissimo: si chiama TOI-3261 b ed è un “Nettuno caldo”, con un periodo di rivoluzione attorno alla sua stella ultra-corto (un anno dura appena 21 giorni). Se ne conoscono solo altri tre per ora (LTT-9779 b, TOI-849 b e TOI-332 b) e la loro storia evolutiva è ancora misteriosa. Come fanno a conservare un’atmosfera? Ecco le ipotesi dei ricercatori.
Identikit di TOI-3261 b
Il gruppo coordinato da Emma Nabbie ha individuato TOI-3261 b grazie al telescopio spaziale Tess (Transiting Exoplanet Survey Satellite), studiandolo poi ulteriormente grazie ai telescopi terrestri in Australia, Cile e Sudafrica. Si trova a 979 anni luce dalla Terra e orbita attorno alla stella TOI-3261. TOI-3261 b ha dimensioni e composizione simili a quelle di Nettuno, ma descrive un’orbita molto vicina alla sua stella, quindi un anno sull’esopianeta dura solo 21 ore. Per la prossimità con la stella deve avere temperature elevatissime, e questo, unito al fatto che di esopianeti come lui ne sono stati scoperti solo altri 3, lo inserisce a pieno titolo in una categoria chiamata “deserto caldo di Nettuno”.
(Qui un’interessante e dettagliata grafica del sistema planetario prodotta dalla Nasa)
L’origine
I ricercatori stimano che questo sistema planetario abbia circa 6,5 miliardi di anni, ma la cosa curiosa è che l’origine del pianeta è difficile da ricostruire: come può aver mantenuto un’atmosfera nonostante l’estrema vicinanza alla sua stella? L’influenza del suo sole, infatti, per effetti della forza gravitazionale e dei venti solari, avrebbe dovuto spazzare via gli strati gassosi.
Invece, TOI-326 b conserva un’atmosfera, anche se due volte più densa rispetto a quella di Nettuno. Per questo gli scienziati ipotizzano che l’esopianeta potrebbe essere nato molto più grande di come appare ora, più simile alle dimensioni di Giove, e che col tempo abbia perso massa. Un’altra teoria è che si sia formato più lontano dalla stella rispetto a quanto non si ora, abbastanza distante da limitare gli effetti della fotoevaporazione (il fenomeno per cui le radiazioni emesse dalla stella strappano via i gas attorno al pianeta) e delle forze di marea.
Interessante atmosfera
Proprio le caratteristiche dell’atmosfera di TOI-326 b saranno prossimamente oggetto di indagine e potrebbero aiutare a svelare la storia della sua formazione e di quella degli esopianeti simili. Anche se ora rimangono solo gli elementi pesanti, i ricercatori ritengono che grazie al telescopio spaziale James Webb della Nasa sarebbe possibile identificare le firme atomiche nell’atmosfera del pianeta, cosa che aiuterebbe a comprendere il passato non solo di TOI-326 b ma anche di altri giganti caldi simili, come LTT-9779 b (il primo esopianeta “Nettuno caldo a periodo ultra-corto” scoperto), TOI-849 b e TOI-332 b.