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Altre potenziali alternative europee, come già scritto qui, potrebbero essere la lussemburghese Ses, il cui obiettivo è proprio la specializzazione nelle forniture governative e aziendali, e Avanti Communications, società britannica che soprattutto nelle comunicazioni finanziarie si sta espandendo in Africa. Nessuna di loro, tuttavia, oggi garantisce prestazioni concorrenziali rispetto a quelle di Starlink.
Fuori dal contesto europeo e in rapida realizzazione c’è la cinese Qianfan che, inaugurata con un lancio ad agosto del 2024, secondo i piani di Pechino raggiungerà i 14mila satelliti in pochi anni, per poi venire affiancata da una seconda infrastruttura nazionale, GuoWang (di altri 13mila apparati). A proposito di progetti ancora là da venire, rimangono Kuiper di Amazon, di cui sono partiti solo due satelliti test nella missione Protoflight a ottobre 2023, e l’europea Iris², afferente al terzo programma flagship dell’Unione: Govsatcom.
Acronimo di “Infrastructure for resilience, interconnectivity and security by satellite”, Iris² sarà una costellazione multiorbitale (in orbita bassa, media e alta per la parte in comune con Govsatcom), al suo completamento costituita da 292 satelliti interconnessi, in modo da funzionare senza essere lanciati a migliaia.
Lo scorso 16 dicembre, la Commissione europea ha formalizzato un contratto di concessione di dodici anni con l’unico offerente, SpaceRise, un consorzio di aziende costituito ad hoc da tre operatori principali, Eutelsat, Ses e la spagnola Hispasat, insieme con numerosi subappaltatori industriali, fra i quali Thales Alenia Space, Ohb, Airbus Defence and Space, Telespazio, Deutsche Telekom, Orange, Hisdesat e Thales SIX. Iris² costerà 10,6 miliardi di euro, di cui sei arriveranno dall’Unione europea. Altri 550 milioni saranno il contributo dell’Esa, l’Agenzia spaziale europea. In questo caso il finanziamento sarà guidato dal principale supporter della costellazione, la Francia (per circa 300 milioni di euro), quindi dalla Germania, con 140 milioni, e dall’Italia con 50 milioni.
Le applicazioni e i servizi di Iris² spazieranno dalla Difesa alle emergenze e saranno garantiti anche in condizioni di criticità gravi, come nel caso di catastrofi o guerre. Ma, come detto dal presidente dell’Asi, tutto avverrà non prima del 2030 o del 2031, biennio che si stima segnerà il raggiungimento della piena operatività.