venerdì, Marzo 14, 2025

4G sulla Luna, non siamo riusciti a usarlo per un pelo

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Se il 6 marzo tutto fosse andato secondo i piani, in questo momento ci sarebbe una rete 4G LTE in una minuscola area della Luna. La prima rete lunare 4G, realizzata da Nokia, doveva fornire la connettività a diversi rover per la missione IM-2. L’impresa avrebbe aperto la strada ad Artemis III nel 2027, la prima missione con equipaggio sulla Luna dal 1972, in vista della quale Nokia e Axiom Space integreranno la comunicazione 4G LTE nelle tute spaziali degli astronauti.

Sfortunatamente però il lander di Intuitive Machine, Athena, è atterrato su un fianco – lo stesso destino toccato anche alla missione IM-1 – e a 250 metri di distanza dal sito di atterraggio previsto, al polo sud lunare. L’orientamento dei pannelli solari, la direzione della luce solare e le rigide temperature nel cratere in cui è atterrata hanno impedito al lander di ricaricarsi. Il 7 marzo la società ha così annunciato la brusca conclusione della missione (quello di IM-2 tuttavia non è stato l’unico velivolo ad atterrare di recente sulla Luna: all’inizio di questo mese il Blue Ghost Mission 1 di Firefly Aerospace è riuscito a raggiungere la superficie del satellite).

Un successo a metà

Anche se la rete 4G di Nokia non ha funzionato come previsto, l’azienda ritiene comunque di aver “stabilito la prima rete cellulare sulla Luna, dal momento che ha “convalidato aspetti chiave del funzionamento della rete“. All’interno di Athena, oltre a diversi strumenti e rover c’era infatti anche il network in a box (Nib) di Nokia. In un’intervista al Mobile World Congress 2025, il direttore generale dei Bell Labs’ Space Communications Systems di Nokia, John Dow, aveva spiegato a Wired US che il dispositivo consiste in una radio, una stazione base, routing e core, tutti integrati in un sistema compatto.

Nokia dichiara di aver avviato con successo la Nib, che ha ricevuto istruzioni e trasmesso dati alla stazione terrestre di Intuitive Machines. Tutti i componenti del sistema erano perfettamente funzionanti, sebbene il dispositivo sia rimasto attivo solo per 25 minuti circa prima che la corrente s’interrompesse. L’azienda aveva in programma di effettuare la prima chiamata cellulare sulla Luna con i rover, ma i veicoli non sono stati dispiegati.

Ma cosa sarebbe dovuto accadere? Poche ore dopo l’atterraggio, e in seguito ai controlli di sistema, lo sportello di Athena avrebbe dovuto aprirsi lasciando uscire i veicoli al suo interno. Dopo aver attraversato la superficie lunare, i rover avrebbero spiegato le loro antenne e si sarebbero connessi alla rete. “Pensate a questi veicoli come a dei dispositivi connessi – afferma Dow –, dotati di uno user equipment che abbiamo costruito e in grado di comunicare attraverso un collegamento 4G alla rete di Athena”.

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