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Prezzo: 64,90 euro | Voto: 8,5
Per maggiori informazioni: Dishonored 2
Dishonored 2 Uno screenshot del gioco (Foto: Bethesda Softworks)
Dishonored 2 Uno screenshot del gioco (Foto: Bethesda Softworks)
Dishonored 2 Uno screenshot del gioco (Foto: Bethesda Softworks)
Dishonored 2 Uno screenshot del gioco (Foto: Bethesda Softworks)
Dishonored 2 Uno screenshot del gioco (Foto: Bethesda Softworks)
Dishonored 2 Uno screenshot del gioco (Foto: Bethesda Softworks)
Dishonored 2 Uno screenshot del gioco (Foto: Bethesda Softworks)
Dishonored 2 Uno screenshot del gioco (Foto: Bethesda Softworks)
Dishonored 2 Uno screenshot del gioco (Foto: Bethesda Softworks)
Nel 2012 il primo Dishonored conquistava lodi sperticate grazie alle fenomenali dinamiche di gioco, a un protagonista con personalità da vendere e alla singolare ambientazione simil-steampunk. Ora tocca a Dishonored 2 confermare che il primo capitolo non era stato solo un (felice) caso. Abbiamo due notizie, una buona e una meno buona: quella buona è che ci riesce, quella meno buona è che replica l’esistente senza aggiungere o limare granché. I difettucci del passato, insomma, sono rimasti lì.
Ancora una volta siamo vittima di una cospirazione e ancora una volta ci ritroviamo soli contro tutti. La differenza principale rispetto a Dishonored è che possiamo affrontare la campagna indossando i panni del ritrovato Corvo Attano, oppure quelli di sua figlia Emily. La decisione è definitiva, perché se inizi l’avventura con un personaggio la porti avanti sempre con quello. Non cambia lo sviluppo narrativo e le dinamiche base restano a lungo sovrapposte: le armi sono le medesime e i primi poteri sbloccabili sono diversi più dal punto di vista estetico che della sostanza.
Quelli che arrivano molto più avanti offrono invece vera varietà e cambiano l’approccio all’avventura. Bisogna avere pazienza, prima che il gioco si esprima al meglio.
Tutto il resto è una ripetizione del passato: un eccellente stealth che offre numerose possibilità di movimento all’interno delle aree cittadine e degli edifici, con una verticalità e una quantità di opzioni di movimento davvero strabilianti.
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Capita spesso di rendersi conto che c’erano almeno altri due o tre modi di giungere a destinazione: variabili in più da sperimentare al secondo giro di giostra (due personaggi, due partite minimo).
Puoi anche adottare un approccio più sanguinario, più vicino a uno sparatutto con superpoteri, ma, come già accadeva in Dishonored, si tratta di un’opzione sconsigliata e meno appagante: colpa di un corpo a corpo con meccaniche ripetitive e di un arsenale limitato di armi e proiettili. Ogni tanto possiamo anche cedere alle maniere forti, ma sin da subito è chiaro che si tratta di un’eccezione. Oltretutto, più che a una scelta di campo precisa in favore dello stealth puro sembra di essere di fronte a una dualità non ben calibrata.
L’ambientazione, in compenso, è un autentico spettacolo: i vari quartieri della città di Carnaca hanno caratteristiche distinte e ben curate, l’interno dei palazzi è il sogno di ogni esploratore, e si ha la sensazione di trovarsi immersi in un mondo vivo e pulsante. In più di un’occasione avremo la possibilità di iniziare una missione secondaria grazie all’incontro con un passante, e origliando i giusti dialoghi potremo scoprire modi alternativi di portare a temine i nostri obiettivi.
Alla fine, Dishonored 2 non ha lo stesso impatto dirompente del predecessore, che aveva rigenerato il genere stealth, ma resta comunque un’avventura appassionante e una garanzia assoluta per tutti coloro che amano pianificare in modo certosino la loro tattica di infiltrazione. Astenersi casinari.
Wired
L’ambientazione steampunk ha un fascino enorme; storia coinvolgente; altissima rigiocabilità.
Tired
Il dettaglio grafico non soddisfa in pieno; la violenza estrema è un po’ gratuita; intelligenza artificiale altalenante.
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