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L’app per il trasporto pubblico vuole riportare in auge lo sharing più antico, quello di bus, metro e treni
Non servono Uber o Lyft, la mobilità condivisa già c’è e si chiama autobus. Così il Ceo di Citymapper, Azmat Yusuf, risponde ogni volta che gli si parla di car, bike o scooter sharing. In genere, poi, aggiunge che i mezzi pubblici offrono mobilità in abbondanza da tempo e la condivisione non coinvolge due o tre persone ma cinquanta. Chiaramente Yusuf porta acqua al suo mulino: la sua Citymapper è l’app definitiva per gli spostamenti urbani. Sa tutto di tram, autobus, metropolitane e treni dell’area urbana, ti avvisa dei ritardi sulle tratte che sfrutti di più, indica le stazioni più vicine per la destinazione, ti avvisa con una notifica quando è ora di scendere e conteggia le calorie che consumi nel tragitto.
Ora, per diffondere il concetto di mezzo pubblico contro ogni altro tipo di sharing, Citymapper sta per lanciare un bus tutto suo, il CMX1. Girerà per Londra lungo la rotta da Southwark a Blackfriars ed è un po’ diverso dai soliti bus. Più piccolo, ha solo 30 posti, è tempestato di porte usb per ricaricare i nostri dispositivi mentre un tablet aiuta il conducente offrendo dati circa traffico e passeggeri.
Va detto che per ora l’autobus tutto verde è solo un esperimento. Le prime corse sono previste già oggi e girerà per la capitale britannica fino a domani. Se poi gli verranno concessi i permessi, è probabile che Citymapper estenderà la Rete creando di fatto un nuovo concetto di sharing che si basa sulla mobilità condivisa più antica che l’uomo conosca.
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